Cambiare si può: nasce anche a L'Aquila il comitato promotore

13 Dicembre 2012   13:25  

Si è tenuta stamattina all’Aquila, presso il Municipio, una conferenza-stampa del Comitato promotore dell’Aquila del nuovo soggetto politico nazionale “Cambiare si può”. I portavoce del neonato Comitato, Bruno Petriccione ed Emanuela Rossi, hanno annunciato che domenica prossima, 16/12/2013, a partire dalle ore 15:00, presso il Centro Servizi di Via Saragat (Nucleo Industriale di Pile), si terrà la prima Assemblea territoriale di tutti gli aderenti a “Cambiare si può”, aperta a tutti i cittadini.

L’Assemblea, che sarà aperta da un intervento del Prof. Carlo Di Marco (docente di Diritto pubblico ed ambientale all’Università di Teramo), si svolgerà in preparazione dell’Assemblea Nazionale di sabato 22 dicembre 2012 a Roma.

Saranno discussi lo schema di programma ed i criteri per la selezione delle candidature elettorali.

Sarà infine designato un Comitato di coordinamento territoriale provvisorio. Altre Assemblee territoriali si stanno tenendo o si terranno in Abruzzo entro il 21 dicembre: il 13 a Teramo, il 17 ad Avezzano, il 20 a Pescara e in date ancora non definite a Chieti e in altre località minori.

“Cambiare si può” nasce a livello nazionale con il lancio di un appello da parte di sei personalità del mondo della cultura e del lavoro (Gallino, Pepino, Revelli, Cozzi, Di Luca, Sasso), che ha ricevuto 65 adesioni immediate.

Ad oggi, sono arrivate ben 7900 adesioni di singoli cittadini, ma ogni giorno se ne aggiungono altre centinaia. Si prevede quindi di raggiungere e superare l’obiettivo delle 10.000 adesioni, entro l’Assemblea di Roma del prossimo 22 dicembre.

Importante anche l’adesione di soggetti collettivi in appoggio (Movimento Arancione, Rifondazione Comunista, Alba, numerosissime Associazioni e Comitati locali in tutta Italia).

Altri soggetti (Italia dei Valori, Verdi, etc.) stanno valutando il da farsi.

Il nuovo soggetto politico parte dalla constatazione che non è più possibile stare a guardare o limitarsi a criticare uno scenario politico caratterizzato da interessi particolari e violazioni sistematiche della legalità, per riattivare invece la democrazia costituzionale, attraverso un’iniziativa politica nuova e intransigente. Il primo passo sarà la presentazione di liste indipendenti alle prossime elezioni politiche nazionali.

Non si tratterà di raccogliere cocci di esperienze fallite, ma saranno attivate nuove energie, fin ad ora frammentate o inespresse.

La necessità di prendere direttamente nelle proprie mani il proprio destino nasce dalla constatazione che le differenze economiche e sociali sono in continua crescita, la corruzione e la degenerazione del sistema ha ormai raggiunto livelli intollerabili, l’aumento della distanza tra le istituzioni e i cittadini è divenuta una gravissimo pericolo per la democrazia e la libertà.

Di fronte a tutto ciò, si propone di ripristinare la democrazia costituzionale, promuovere forme di cittadinanza attiva, rinegoziare le normative europee che stanno portando a scelte economiche insostenibili sul piano sociale e ambientale.

Tra i 10 punti programmatici, l’abbandono delle grandi opere a favore di migliaia di piccole opere di riassetto del territorio, la completa riorganizzazione del territorio per salvaguardare l’ambiente, la tutela delle garanzie dei lavoratori, l’aumento della pressione fiscale sui redditi elevati e su patrimoni e rendite finanziarie, il deciso contrasto alla criminalità organizzata dentro e fuori le istituzioni, la drastica riduzione delle spese militari, il riconoscimento dei diritti civili degli individui e delle coppie a prescindere dal genere.

 


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