Camorra, operazione dei Ros coinvolge anche l'Abruzzo

Quaranta arresti a Roma, sequestri in sei regioni

21 Gennaio 2009   15:36  

Una vasta operazione si è svolta contro una struttura camorristica radicata a Roma, indagata per associazione mafiosa ed associazione finalizzata al narcotraffico internazionale: oltre 40 le persone arrestate dai carabinieri del Ros, il raggruppamento operativo speciale dell'Arma, che hanno documentato un traffico di diverse centinaia di chili di cocaina e di hashish dalla Spagna e dall'Olanda. Dopo aver localizzato e smantellato alcuni depositi di cocaina in Olanda, le indagini dei carabinieri e della Procura distrettuale di Roma hanno neutralizzato un'importante rete distributiva della droga diretta, secondo l'accusa, da Michele Senese, che commercializzava lo stupefacente sui mercati romano e napoletano. I carabinieri, viene sottolineato, hanno documentato "rapporti delittuosi" con esponenti di gruppi camorristici campani, di Cosa Nostra siciliana e della criminalità barese. Le indagini hanno inoltre accertato il controllo capillare delle aste pubbliche presso il banco dei pegni della capitale, la ricettazione di preziosi e l'abusivo esercizio dell'attività finanziaria. Ricostruite anche le modalità di riciclaggio del gruppo Senese nel mercato legale romano e nella compravendita di autovetture. Sequestrati, infine, beni mobiliari ed immobiliari acquisiti illecitamente per alcune decine di milioni di euro.

Nell'ambito dell'operazione del Ros che ha portato oggi a 41 arresti  per associazione mafiosa ed associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, riciclaggio, ricettazione e violazione della legge sulle armi - altre 30 persone sono state indagate a piede libero e sottoposte a perquisizione in sei regioni: Lazio, Campania, Lombardia, Emilia Romagna, Abruzzo e Puglia. L'indagine dei carabinieri, denominata 'Orchidea', prende le mosse dall'operazione 'Ibisco' al termine della quale, nel marzo 2006, il Ros arrestò 27 persone appartenenti ad un' organizzazione capeggiata dal broker internazionale Candeloro Parrello, capo dell'omonima cosca di Palmi, arrestato a Roma dai carabinieri l'11 gennaio scorso, dopo quasi tre anni di latitanza ed accusato di rifornire droga a più gruppi della criminalità organizzata. Proprio nella capitale le indagini del Ros hanno accertato il radicamento della struttura che è stata oggi sgominata, capeggiata da Michele Senese, il cui nome già emerse nel 1995 in un'altra operazione del Ros (denominata 'Pilota') sul narcotraffico. Questa organizzazione si sarebbe finora rifornita di ingenti quantitativi di cocaina e hascisc in Spagna ed Olanda, per poi commercializzare la droga soprattutto sui mercati romano e napoletano.

Nel corso degli anni, i carabinieri hanno documentato più episodi di traffico di stupefacente, sventando il tentativo di importare 200 chili di cocaina dall' Olanda e sequestrando diverse partite di droga, con l'arresto di alcune persone. Le indagini, riferiscono gli investigatori, "hanno inoltre permesso di ricostruire i rapporti del gruppo Senese sia con storici esponenti della criminalità romana, quali Enrico Nicoletti, sia con gruppi camorristici napoletani", sia pugliesi. Ma i carabinieri ritengono di aver documentato anche i rapporti tra i vertici dell'organizzazione indagata ed alcune componenti di Cosa Nostra siciliana radicate nella capitale e "costituite da Crocifisso Rinzivillo, all'epoca reggente della famiglia di Gela, Stefano Fontana, uomo d'onore della famiglia di Palermo Acquasanta e Salvatore Buccafusca, collegato alla famiglia palermitana di Santa Maria del Gesù". Sul fronte del riciclaggio del denaro proveniente dal narcotraffico, le indagini hanno accertato gli interessi dell' organizzazione soprattutto nella ricettazione di preziosi e nell'abusivo esercizio dell'attività finanziaria, "esercitando - affermano i carabinieri - il controllo quotidiano delle aste pubbliche, presso il banco dei pegni della Capitale, e stabilendo alleanze funzionali con esponenti di altri gruppi criminali interessati allo stesso settore, per scongiurare i possibili contrasti". L'organizzazione di Senese, sempre secondo l'accusa, è anche risultata "pienamente inserita nel mercato della compravendita di autovetture", un settore nel quale veniva assicurato in modo occulto il supporto finanziario a imprese decotte allo scopo di rilevarne la gestione.

In Abruzzo l'operazione ''Orchidea'' ha riguardato due residenti a Spoltore (Pescara), arrestati per associazione per delinquere. I due, di cui al momento non sono note le generalità, sono stati rinchiusi nel carcere di Pescara. Ad altri due ordinanze di custodia sono state notificate a due pregiudicati già in carcere, uno a Teramo, l'altro a Sulmona.

 

 


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