Cannes 2012, Jean Louis Trintignant torna al cinema con "Amour"

Presentato il nuovo film di Michael Haneke

21 Maggio 2012   08:46  

Jean Louis Trintignant, 81 anni una leggenda dello spettacolo francese, amatissima in patria è un signore elegante che dimostra tutta la sua età, persino di più, un po' curvo, riflessi lenti. Sarà per questo che "ho visto me stesso per la prima volta in un film" dice parlando di Georges, l'anziano professore di musica, protagonista di "Amour", il film francese dell'austriaco Michael Haneke che lo ha convinto a tornare al cinema. In concorso (in Italia uscirà da Teodora il 31 ottobre) , Amour è una storia sull'amore messo alla prova dalla malattia e dalla vecchiaia.


Accanto a Trintignant recita Emmanuelle Riva e nel ruolo della figlia, Isabelle Huppert. Tra i favoriti della vigilia, "Amour" della già Palma d'oro Haneke (Il nastro bianco), era molto atteso anche per il cast. "Avevo deciso di non recitare più al cinema e dedicarmi al teatro, ma Haneke mi ha offerto una parte eccezionale" ha detto il figliol prodigo Trintignant, calorosamente omaggiato da tutti qui al festival a cominciare dal presidente Gilles Jacob e dal direttore Thierry Fremaux venuti a salutarlo. Una filmografia eccezionale che comprende "E Dio creò la donna" di Vadim (inizio della sua storia d'amore con Brigitte Bardot) , "Il sorpasso" di Risi, "Un uomo una donna" di Lelouch, Z di Costa Gavras con cui vinse a Cannes come migliore attore nel '69, "Le relazioni pericolose" con Jeanne Moreau, "Il conformista" di Bertolucci, "Finalmente domenica!" di Truffaut e "Film Rosso" di Kieslowski, mancava dal cinema da tanto tempo, addirittura dal '98 da "Chi mi ama prenderà il treno di Chereau".


"Amo troppo il palcoscenico per stare sul set avevo detto allora, ora Haneke che è tra i registi più grandi mi ha proposto questa storia, sono orgoglioso del nostro lavoro, ho sofferto molto durante la lavorazione e ora spero di lavorarci ancora insieme".


Questa storia di sofferenza "mai pietistica, mai lacrimevole secondo le indicazioni che ci dava il regista girata in sequenza cronologica tutta in un appartamento" dove vivono i due coniugi anziani nella cui routine affettuosa di uscite ai concerti, lettura in salotto, pranzi preparati con cura, irrompe la malattia sempre più grave della donna e quindi il rifiuto di cure, cibo, l'esasperazione, la difficoltà di restare uniti, ha un cuore di "verità dolorosa" che Trintignant ammette senza remore. E così la Riva, 85 anni, ("mi sono totalmente identificata nel mio personaggio"). Nella sua vita di successi, soddisfazioni professionali, di amori, Trintignant ha vissuto anche dolori grandi che racconta in Du coté d'Uzes, entretiens avec André Aseo (Dalle parti di Uzes, interviste con André Asseo), la sua autobiografia realizzata vicino Avignone dove abita, uscita in Francia in questi giorni. Vi racconta della piccola Pauline, morta in culla a Roma improvvisamente, durante la lavorazione del "Conformista": 'con Nadine e le nostre figlie Pauline e Marie abitavamo in un appartamento, quando una mattina uscendo per andare sul set trovai Pauline senza vita, dissi a Nadine, 'non mi suicido solo se viviamo per Marie".


Ecco Marie, l'altro immenso dolore al quale Trintignant è dovuto sopravvivere: uccisa di botte a Vilnius nel 2003 dal suo compagno Bertrand Cantat. "Nessuna lettura sociale - ha voluto precisare Haneke - ma una storia semplice sull'esperienza inevitabile di vedere invecchiare e soffrire qualcuno che ami".

Alessandra Magliaro - www.ansa.it



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