Caos in Consiglio regionale Abruzzo: scontri e polemiche su maxi emendamento!

16 Ottobre 2024   12:41  

La maggioranza approva un contestato emendamento omnibus su debiti fuori bilancio, mentre M5S e Pd abbandonano l’aula tra le polemiche.

Il Consiglio regionale dell'Abruzzo, riunitosi ieri all'Aquila, ha approvato un contestato maxi emendamento con i soli voti del centrodestra. Il provvedimento è stato associato a un progetto di legge per il riconoscimento di alcuni debiti fuori bilancio ed è stato accolto tra le proteste delle opposizioni. In particolare, il Movimento 5 Stelle (M5S) ha duramente criticato l'adozione del documento, definendolo un'“omnibus con contributi discrezionali” inseriti senza condivisione né rispetto degli accordi presi in conferenza dei capigruppo.

Il maxi emendamento, approvato preventivamente dalla Commissione Bilancio, è stato introdotto in aula con urgenza e senza preavviso, scatenando forti reazioni da parte delle opposizioni. Il M5S, insieme al consigliere del Partito Democratico (Pd) Pierpaolo Pietrucci, ha deciso di abbandonare l’aula durante il voto, contestando il metodo adottato dalla maggioranza di centrodestra.

Uno dei punti più discussi è stato un contributo di 5.000 euro per il riconoscimento di Penne come "città della sartoria", un premio destinato a un evento che si terrà il 13 novembre per celebrare l'arte sartoriale. L'opposizione ha definito la misura approssimativa e priva di una pianificazione adeguata, accusando la maggioranza di disorganizzazione e superficialità nella gestione delle risorse pubbliche.

In aggiunta, è stato approvato un finanziamento di 500.000 euro destinato al Comune di Pescara per supportare l’organizzazione del G7, che si terrà nella città adriatica dal 22 al 24 ottobre. Questo contributo, seppur rilevante per l’economia locale, ha contribuito ad alimentare le polemiche sui criteri di allocazione dei fondi regionali.

Il consigliere del M5S, Erika Alessandrini, ha chiesto che fosse presente in aula l’assessore regionale al Bilancio Mario Quaglieri, assente durante la seduta. In risposta, il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, ha precisato che, pur non potendo richiamare l’assessore, era comunque presente il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio. Tuttavia, la critica di Pierpaolo Pietrucci del Pd si è fatta più aspra, sottolineando l'assenza frequente di Quaglieri e lamentando la difficoltà di lavorare senza la sua partecipazione attiva, dato il ruolo cruciale che ricopre.

Il capogruppo del M5S, Francesco Taglieri, ha definito l'emendamento una “omnibus immorale”, sostenendo che questo provvedimento genererà ulteriori debiti fuori bilancio. Anche Enio Pavone di Azione ha criticato il metodo, affermando che non era stato dato il tempo necessario per esaminare gli emendamenti e che non tutti i provvedimenti presentavano effettivamente carattere di urgenza, lasciando intendere che si sarebbe potuto organizzare meglio il lavoro in aula.

Su proposta del capogruppo di Fratelli d'Italia, Massimo Verrecchia, è stato deciso di rinviare alla prossima seduta del 30 ottobre alcuni punti all’ordine del giorno, tra cui la nomina dei membri della Commissione regionale per le pari opportunità, del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale e dei componenti dei consigli di amministrazione di diverse istituzioni regionali, tra cui le Adsu, le Ater e l'Arap. Rimandata anche la discussione sulla risoluzione relativa alle “Misure per il potenziamento dello screening sul tumore mammario” e sull'istituzione di un programma di valutazione del rischio per pazienti con mutazioni genetiche.

La seduta si è dunque conclusa tra forti tensioni, con un clima politico carico di divisioni, che lascia intravedere ulteriori scontri nelle prossime sessioni del Consiglio regionale.


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