Tre detenuti italiani aggrediscono due sottufficiali nel carcere di Castrogno; sindacati denunciano sovraffollamento e chiedono interventi urgenti per la sicurezza.
Un grave episodio di violenza si è verificato il 28 maggio all'interno del carcere di Castrogno a Teramo, dove due sottufficiali della Polizia Penitenziaria sono stati sequestrati e aggrediti da tre detenuti italiani. Secondo quanto riportato dal sindacato Uspp Abruzzo, i detenuti, con il pretesto di recarsi in infermeria, si sono diretti verso l'ufficio di sorveglianza. Due di loro sono entrati nell'ufficio, mentre il terzo ha chiuso la porta dall'esterno, impedendo l'accesso ad altri agenti. All'interno, i due detenuti hanno prima insultato verbalmente i sottufficiali, per poi passare all'aggressione fisica: uno è stato colpito con una testata al volto, l'altro ha riportato una distorsione al braccio.
L'intervento tempestivo di altri agenti ha evitato conseguenze più gravi. I due sottufficiali sono stati trasportati all'ospedale di Teramo, dove sono stati giudicati guaribili rispettivamente in dieci e cinque giorni. Nonostante le ferite, entrambi hanno scelto di rientrare immediatamente in servizio, per non aggravare la già critica carenza di personale.
Il segretario regionale dell'Uspp, Sabino Petrongolo, ha espresso solidarietà ai colleghi aggrediti e ha nuovamente denunciato le gravi criticità del carcere di Castrogno, tra cui il sovraffollamento e la presenza di detenuti con problemi psichiatrici. Il sindacato chiede interventi urgenti per potenziare le strutture destinate a questi detenuti, aumentare il numero di specialisti e migliorare il collegamento con i servizi sanitari territoriali.
Anche il sindacato Sappe ha espresso solidarietà, sottolineando come episodi del genere siano all'ordine del giorno e auspicando l'intervento del provveditorato regionale affinché gli autori vengano puniti con il "carcere duro".