Carceri Sulmona detenuto aggredisce medico

19 Luglio 2017   21:07  

Quella di oggi sarà una giornata che ricorderà a lungo il medico di turno stamattina al carcere di Sulmona.

Il sanitario e' stato, infatti, senza apparente motivo e con inaudita ferocia, dapprima aggredito con una sedia e successivamente colpito con violenti pugni, Autore dell'insano gesto e' stato un detenuto di 38 anni della mafia pugliese.

Solo grazie al pronto intervento di un assistente capo di polizia penitenziaria si sono evitate conseguenze ben più gravi.

Il medico, prontamente soccorso, e' stato trasportato per le cure del caso e per gli approfondimenti diagnostici presso il locale nosocomio.

"Questa vile aggressione segue la visita fatta nei giorni scorsi da parte del garante nazionale dei detenuti proprio nel carcere di via Lamaccio. Spero che quest'ultimo si renda conto delle condizioni nelle quali versano gli operatori penitenziari italiani e non si limiti a sostenere le seppur giuste pretese del rispetto dei diritti da parte dei detenuti".

Ad affermarlo e' Mauro Nardella, segretario generale territoriale Uil PA Polizia penitenziaria. "L'istituto di Sulmona proprio perchè rappresenta l'elite dei penitenziari italiani (negli ultimi anni si e' passati da 400 eventi critici medi annui a soli 3 e questo grazie alla professionalità, alla dedizione e all'innata abnegazione di tutti gli addetti ai lavori) non meritava di essere 'schiaffeggiato' da un detenuto il quale, contrariamente a quanto di solito viene fatto da molti di loro, non accetta evidentemente la revisione critica della sua personalità richiesta dal regolamento e necessaria per il raggiungimento dei benefici premiali previsti dalla legge", precisa Nardella.

"A tal proposito, a salvaguardia del diritto ad un lavoro sicuro e scevro di strumentali quanto possibili minacce, lancio la proposta, soprattutto alla luce della norma appena approvata sulla tortura, di istituire la figura di un garante anche per tutti gli operatori penitenziari", sottolinea provocatoriamente il sindacalista.

"Al medico aggredito inviamo il nostro sostegno e la nostra piena solidarietà ", conclude Nardella. 


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