I paventati tagli di corse sulla ferrovia Pescara-Roma, il concorso dell'arit, la distribuzione dei farmaci salvavita , la metro Pescara Scafa, i dubbi sulla nomina di Varassi a manager della Asl di Teramo. Questi alcuni degli argomenti affrontati nella seduta del consiglio regionale di oggi pomeriggio, dedicata al question time. Argomenti certo importanti, ma che paiono quisquilie, dopo la scoperta del nuovo buco da 360 milioni di euro nel bilancio sanitario. Ma che la Regione sia sull'orlo della bancarotta evidentemente a palazzo dell'Emiciclo non è considerato argomento prioritario, e se parlerà più in là, anche perché il presidente e pluri-commissario Chiodi oggi è impegnato a Bruxelles. Una cosa è certa, confermano a margine dei lavori i pochi consiglieri presenti, agli abruzzesi toccheranno pesantissimi sacrifici, o a causa dei tagli al welfare, oppure con l'aumento delle tasse. E allora per restare nello spirito dl question time non è oziosa una domandina agli stessi consiglieri: per dare il buon esempio in termini di sacrifici, sarebbe lei disposto a cancellare il vitalizio? Ovvero a rinunciare, al diritto, o meglio al privilegio a percepire una lauta pensione con soli cinque anni di lavoro?
Una precisazione: la cosiddetta legge Pagano recentemente approvata ha introdotto lo spostamento da 60 a 65 anni dell'età' minima per la corresponsione dell'assegno di vitalizio. E ha previsto una riduzione dell'assegno del 10 per cento (dall'85 per cento al 75 per cento, dell'indennità' mensile percepita dai deputati)
Ma considerato il disastro di cui è stata responsabile un'intera classe politica, che prima ha causato un gigantesco debito e poi non è stata capace di risanarlo, considerato altresì la necessità di raschiare il fondo del barile, l'abolizione del vitalizio ci sembra quasi un atto dovuto, un gesto di decenza, anche perché consentirà di risparmiare ogni anno cifre non trascurabili, soprattutto se si riuscirà a chiedere significativi sacrifici anche a i consiglieri già in pensione.
Filippo Tronca
