Le organizzazioni sindacali denunciano: “Scelta ingiusta e divisiva”
Il caro mensa a Pescara è un tema molto discusso soprattutto per gli effetti che produce nelle tasche degli utenti, ma anche per come l’Amministrazione lo affronta, e inoltre rischia di generare una ricaduta anche sulle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori impegnati nelle mense.
Ci appare profondamente ingiusto che un’Amministrazione agisca per aumentare le tariffe di una mensa scolastica, rendendo la fruizione del pasto, per bambine e bambini impegnati nella scuola dell’obbligo, un elemento disgregante e divisivo.
Ci sembra quantomeno imbarazzante che l’Amministrazione assuma impegni formali sul sistema tariffario nella Conferenza dei Capigruppo dello scorso Ottobre 2024, li confermi nel Consiglio Comunale, per poi disattenderli in una riunione di Giunta a fine Febbraio. Peraltro ci risulta che anche la gestione della presentazione del certificato ISEE abbia arrecato ulteriori problemi precludendo l’accesso alle tariffe ridotte.
Siamo fortemente preoccupati anche per le possibili conseguenze occupazionali che si potrebbero determinare sull’appalto di refezione scolastica, dove circa 120 tra addette e addetti tutti con part time involontari, e nella maggior parte dei casi, con retribuzioni al di sotto della soglia di povertà, qualora le famiglie, a fronte del rincaro delle tariffe, dovessero rinunciare alla fruizione del pasto, rischiano di subire un taglio orizzontale delle ore contrattuali se non addirittura la perdita del posto di lavoro a causa della diminuzione dei pasti.
Il recente confronto sul cambio appalto tra Sindacato e Imprese ha garantito l’occupazione e le ore contrattuali precedenti sulla base dell’impegno a fornire un numero di pasti equivalente agli anni passati, e non è difficile comprendere cosa potrebbe accadere se quei numeri non fossero garantiti.
Ritenendo grave l’atteggiamento assunto dall’Amministrazione Comunale, chiediamo che l’aumento dei costi del pasto derivanti dal nuovo Capitolato non gravi sui fruitori, né generi discriminazioni.
Non possiamo nemmeno accettare che il sistema tariffario sia legato alla residenza e alla provenienza degli studenti, ancor di più in considerazione della costituenda Nuova Pescara che dell’inclusione dovrebbe farne un tratto distintivo.
Auspichiamo e chiediamo all’Amministrazione Comunale di Pescara di compiere scelte politiche indirizzate al rafforzamento del sistema scolastico pubblico, sostenerlo con maggiori investimenti, nonché di cominciare a pensare a come arrivare alla gratuità del servizio mensa, ripristinando nel frattempo condizioni tariffarie sostenibili e sopportabili da famiglie sempre più in difficoltà, in un sistema progressivo e graduale, basato sulle reali capacità e possibilità, alla composizione delle stesse, che favorisca l’integrazione, la socializzazione e la condivisione di bambine e bambini a prescindere da condizioni sociali, reddituali, territoriali.