Riceviamo e pubblichiamo l'interessante analisi del segretario cittadino del PD sulle Zone Franche Urbane già in essere in Italia, ma che scadranno nel 2012. Pescara con il quartiere Rancitelli è inserita nella lista delle città assegnatari di queste agevolazioni.
La lettera dell'esponente democratico:
Nei giorni scorsi il Ministro Barca ha annunciato in un incontro con le parti sociali a livello nazionale di voler attivare una serie di Strumenti diretti per impresa lavoro nel Mezzogiorno da finanziare con la riprogrammazione dei fondi comunitari 2007/2013.
Accanto a misure già definite tra le ipotesi ancora allo studio e che saranno discusse con le Regioni c'è la possibilità di rifinanziare la delibera CIPE 14/2009 sulle ZFU(zone franche urbane) coinvolgono diverse città ,tra le quali in Sicilia (Erice, Catania e Gela), Calabria (Rossano, Crotone e Lamezia), Puglia (Lecce, Taranto e Andria), Campania (Mondragone, Napoli e Torre Annunziata), Sardegna (Cagliari, Iglesias e Quartu Sant'Elena), nel Lazio (Sora e Velletri), in Abruzzo (Pescara) e Molise (Campobasso).
L'idea del Ministro è quella di dare a quelle aree di criticita' economico sociale dove si era pensato di realizzare le "zone franco urbane"la procedura per aiuti de minimis per imprese e investimenti in queste aree
Si tratta di sgravi e agevolazioni fiscali fino a 200.000 euro che possono essere rivolti a tutti coloro che fanno impresa e finanziare un intervento con un regime facile che già esiste e che non richiede autorizzazioni comunitarie, appunto il de minimis'. Si legge,infatti, nel documento consegnato alle parti sociali che"per l'attivazione dello strumento occorre adottare con legge il sostegno in de minimi e le sue modalità di funzionamento seguendo il provvedimento adottato per L'Aquila.
Il "de minimis" sarebbe preferibile perché riavviare le Zfu, che scadono alla fine del 2012, sarebbe un procedimento troppo lungo. Mentre, come afferma Barca, "noi abbiamo bisogno di qualcosa che parta in 60 giorni".
La proposta e' una grande opportunita che viene di nuovo offerta alla Città di Pescara, la dotazione complessiva prevedibile è di 300 milioni di euro che vengono messi in gioco, di cui 6 milioni destinati a Pescata. Al momento si tratta di una IPOTESI e allora occorre una immediata mobilitazione di tutte le forze economiche e sociali cittadine e regionali, degli Enti Locali e delle forze politiche per cogliere questa occasione di sostegno allo sviluppo così raro in questi tempi di crisi.
Far sentire le nostre voci ai livelli nazionali perché si possa raggiungere questo risultato è il nostro caldo auspicio ed incitamento.
Il PD di Pescara farà la sua parte.
Il segretario cittadino del Partito Democratico di Pescara
Stefano Casciano