Caso Lusi: ancora una villa a spese della Margherita, cioè del contribuente

10 Febbraio 2012   10:04  

Ancora sorprese dall'inchiesta sull'ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi e uomo forte del PD abruzzese.

In un articolo del Corriere si scopre una nuova villa comprata coi soldi dei finanziamenti alla Margherita.

Ha un'altra villa Luigi Lusi e anche questa l'ha comprata con i soldi della Margherita. Si trova ai Castelli romani e si aggiunge all'appartamento di via Monserrato al centro di Roma e alla splendida dimora di Genzano. Valore stimato: 2 milioni di euro, che si sommano ai tredici prelevati dai conti correnti del partito.
Sono state le verifiche della Guardia di Finanza, su indicazione del procuratore aggiunto Alberto Caperna e del sostituto Stefano Pesci, a far scoprire il prezioso acquisto.

E adesso sono già stati disposti nuovi controlli sulla «Paradiso Immobiliare», controllata al cento per cento dalla «TTT» di Lusi. La società era infatti la proprietaria delle due ville e la scelta di acquisirne le quote potrebbe nascondere un pagamento «in nero». Ma anche celare il possesso di altri immobili o comunque esborsi per spese servite ad effettuare le ristrutturazioni.
L'inchiesta sui soldi sottratti dai depositi bancari intestati a «Democrazia è Libertà» si arricchisce dunque di un nuovo capitolo.

E di diversi interrogativi. Perché quest'ultima circostanza dimostra ulteriormente la disinvolta gestione finanziaria di Lusi, ma conferma anche i «buchi» nei controlli. Come è possibile che il tesoriere avesse piena disponibilità dei soldi, tanto da poter spendere più di sei milioni di euro per comprare case?

Ma, soprattutto, che potesse muoversi con tanta facilità nella gestione di società che nulla avevano a che fare con la finalità del partito, soprattutto tenendo conto che la Margherita era ormai disciolta e il suo compito era appunto quello di amministrare i rimborsi elettorali e i fondi provenienti dal Partito Democratico? E ancora, nessuno tra i suoi amici e colleghi si era accorto dell'improvviso arricchimento del senatore?

Lui certamente ha mostrato una freddezza invidiabile. Anche con i pubblici ministeri. Il 15 gennaio scorso, quando è stato convocato in Procura per l'interrogatorio ha assicurato la massima e leale collaborazione ai magistrati che lo accusavano di appropriazione indebita.

E proprio sulla base di questo atteggiamento ha chiesto di poter patteggiare una condanna a un anno, impegnandosi pure a restituire subito cinque milioni di euro, oppure i due immobili. Nessun cenno ha fatto però al possesso di questa seconda villa e ciò alimenta il sospetto che molto altro ci sia ancora da scoprire in questa vicenda. Anche tenendo conto che gli investimenti di Lusi non si sono limitati all'Italia.

La «TTT» è infatti controllata al cento per cento dalla «Luigia Ltd» una società di dominio canadese. E tra i bonifici scoperti dalla Guardia di Finanza controllando le novanta operazioni ordinate dal tesoriere tra gennaio 2008 e agosto 2011 ce n'è almeno uno in favore di «Giannone-Petricone» uno studio di architettura che ha sede a Toronto e nel quale lavora la sorella della moglie di Lusi.

La cifra è di 119mila euro, ma non è escluso che altri soldi possano essere stati portati all'estero. Si sa che una parte è certamente rientrata in Italia, visto che nel 2009 Lusi ha usufruito dello scudo fiscale. Ma adesso si lavora per accertare quanto possa essere rimasto oltre confine e se il Canada sia l'unica meta dove Lusi ha effettuato operazioni finanziarie.

(Fiorenza Sarzanini - Corriere della Sera)


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