Caso Lusi: il consigliere comunale di centrodestra Francesco Ciciotti torna ad attaccare con una lettera aperta il sindaco di Capistrello Antonino Lusi, fratello dell'ex tesoriere della Margherita e senatore del Pd accusato di essersi ''indebitamente appropriato'' di svariati milioni di euro dalle casse dell'ex-partito.
'' Egregio Signor Sindaco appaiono alquanto bizzarre e stravaganti le sue dichiarazioni in merito agli eventi che vedono coinvolti suo fratello, reo confesso, e sua nuora indagata dalla procura di Roma per il reato di impiego di danaro di provenienza illecita, e, in concorso con il Senatore Lusi di trasferimento fraudolento di beni.
La vasta risonanza mediatica suscitata dallo scandalo legato al Senatore ha infangato il nome di Capistrello e l’onore della sua gente onesta e laboriosa.
Tutte le persone comuni si aspettavano, dopo tale clamore, che Lei rassegnasse le dimissioni, che facesse un atto di dignità e di rispetto verso la comunità.
Invece, assistiamo, ad un suo comportamento di sfida nei confronti dei cittadini che abbassano lo sguardo o addirittura chinano la testa al suo passaggio.
I cittadini di Capistrello non vogliono essere rappresentati da un Sindaco che rinnega i propri familiari, pur di mantenere il potere locale, potere gestito per di più, con il contributo di una maggioranza “figlia dei progetti del senatore”.
Il giudizio su tali eventi non può essere soggettivo: se Lei ascoltasse le voci della gente percepirebbe il sentimento di disprezzo che oggi i cittadini nutrono nei confronti degli autori di avvenimenti tanto disonorevoli per una piccola comunità.
Quanto sta accadendo ha sconvolto il paese, e solo chi è cieco e sordo non sente i giudizi della gente, non vede i delusi della popolazione che ha intorno.Lei ha, poi, mostrato il suo vero volto con l’atteggiamento che ha assunto nei confronti delle forze di minoranza, nel Consiglio Comunale Straordinario facendo approvare, in modo illegale un emendamento “addolcito” alla proposta di delibera presentata dai cinque consiglieri di minoranza, proposta che condannava la squallida storia dell’acquisto di ville, viaggi da sogno e di cene al caviale, il tutto a spese dei contribuenti.
Quindi non si permetta più di descrivere questa comunità, che non le appartiene, manipolando e falsificando la realtà dei fatti, come crocevia del narcotraffico, paese di tossicodipendenti, alcolizzati e di prostitute, non si permetta più di scaricare responsabilità sui rappresentanti delle forze di minoranza, che combattono invece per il rispetto della legge e della trasparenza.
Il mio nome e la mia faccia, egregio Signor Sindaco, non compaiono nelle cronache giudiziarie, il mio modo di essere inattaccabile e incorruttibile e la mia onestàsono testimoniate anche dalla scelta di aver presentato una lista di persone animate solo da interesse per la collettività, che non aveva come me, mai partecipato alla attività politica.
Non siamo burocrati di partito da una vita, non abbiamo mai ricoperto incarichi per sola ed esclusiva appartenenza politica. Deve sapere che la lotta per riabilitare il nome di Capistrello continuerà fino a quando la sua ambiguità, sinora appena palesata nelle varie manifestazioni, sarà smascherata e gli interessi ed i valori della comunità saranno ripristinati.
Vuole farci credere che Lei non era a conoscenza di questa triste vicenda, contrariamente a quanto scrivono i PM:
“(...) i famigliari non potevano non sapere che danaro e immobili acquisiti dal Senatore erano provento di attività illecita. La sostanziale decuplicazione dei redditi per di più non associati a rilevanti mutamenti nella sua attività economico professionale non poteva certo sfuggire ai componenti della cerchia familiare”