Caso Lusi: l'opposizione attacca il sindaco di Capistrello

18 Marzo 2012   20:22  

Caso Lusi: il consigliere comunale di centrodestra Francesco Ciciotti torna ad attaccare con una lettera aperta il sindaco di Capistrello Antonino Lusi, fratello dell'ex tesoriere della Margherita e senatore del Pd accusato di essersi ''indebitamente appropriato'' di svariati milioni di euro dalle casse dell'ex-partito. 

'' Egregio Signor Sindaco appaiono  alquanto bizzarre e  stravaganti  le sue dichiarazioni in merito agli eventi che  vedono coinvolti suo fratello, reo confesso, e sua  nuora indagata dalla procura di Roma per  il reato di impiego di danaro di provenienza illecita, e, in concorso con il Senatore Lusi di trasferimento fraudolento di beni.   

La vasta risonanza mediatica  suscitata dallo scandalo legato al Senatore ha infangato il nome di Capistrello  e l’onore della sua  gente onesta e laboriosa.

Tutte le persone comuni si aspettavano, dopo tale clamore, che Lei rassegnasse le dimissioni, che facesse un atto di dignità  e di rispetto verso la comunità. 

Invece, assistiamo, ad un suo comportamento di sfida nei confronti dei cittadini che abbassano lo sguardo o addirittura chinano la testa al suo passaggio.  

I cittadini  di Capistrello non vogliono essere rappresentati da un Sindaco  che rinnega i propri familiari, pur di mantenere il potere locale, potere gestito per di più, con  il contributo di una  maggioranza  “figlia dei progetti del senatore”. 

Il giudizio su tali  eventi  non può essere soggettivo: se Lei ascoltasse le voci della gente percepirebbe il sentimento di disprezzo che oggi i cittadini nutrono  nei confronti  degli autori di  avvenimenti tanto disonorevoli  per una piccola comunità.  

Quanto sta accadendo ha sconvolto il paese,  e  solo chi è cieco e sordo non sente i giudizi  della gente, non vede i delusi della popolazione che ha intorno.Lei ha, poi, mostrato il suo vero volto con l’atteggiamento  che ha assunto nei confronti delle forze di minoranza,  nel  Consiglio Comunale Straordinario facendo approvare, in modo illegale un emendamento “addolcito” alla proposta di delibera presentata dai cinque consiglieri di minoranza, proposta che condannava la squallida storia dell’acquisto di ville, viaggi da sogno e di cene al caviale, il tutto a spese dei contribuenti. 

Quindi  non  si permetta più  di descrivere questa comunità, che non le appartiene, manipolando  e  falsificando la realtà dei fatti, come crocevia del narcotraffico, paese di tossicodipendenti, alcolizzati e di prostitute, non si permetta più di scaricare responsabilità sui rappresentanti delle forze di minoranza, che combattono invece per il rispetto della legge  e della trasparenza. 

Il mio nome e la mia faccia, egregio Signor Sindaco, non compaiono nelle cronache giudiziarie, il mio modo di essere inattaccabile e incorruttibile e la mia onestàsono testimoniate anche dalla scelta di aver presentato una lista di  persone  animate solo da interesse per la collettività, che non aveva come me, mai partecipato alla attività politica. 

Non siamo burocrati di partito da una vita,  non abbiamo mai ricoperto incarichi per sola ed esclusiva appartenenza politica. Deve sapere che  la lotta per riabilitare il nome di Capistrello continuerà fino a quando  la sua ambiguità, sinora appena palesata nelle varie manifestazioni,  sarà smascherata e gli interessi ed i valori della comunità saranno ripristinati.   

Vuole farci credere che Lei non era a conoscenza di questa triste  vicenda, contrariamente a quanto scrivono i PM:

“(...) i famigliari non potevano non sapere che danaro e immobili acquisiti dal Senatore erano provento di attività illecita. La sostanziale decuplicazione dei redditi per di più non associati a  rilevanti mutamenti nella sua attività economico professionale non poteva certo sfuggire ai componenti della cerchia familiare”


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