Il caso Quaglieri, che coinvolge l'assessore regionale Mario Quaglieri e la destinazione di fondi alle cliniche ASL dell'Aquila, ha preso una svolta significativa con la decisione della Giunta regionale d'Abruzzo di sospendere l'erogazione di una parte dei 20 milioni di euro previsti dalla famigerata Delibera 1002 del 28 dicembre. Questa delibera, approvata all'unanimità dalla precedente giunta, mirava a destinare fondi alle cliniche private convenzionate, inclusi quelli della provincia aquilana, per ridurre le liste d'attesa, acquistando prestazioni ad alta complessità.
La sospensione dei pagamenti è stata comunicata in autotutela alla ASL Avezzano-Sulmona-L'Aquila, in attesa del parere dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), a cui il Partito Democratico ha presentato un esposto denunciando possibili conflitti di interesse. Quaglieri, riconfermato assessore al Bilancio dopo le elezioni regionali del 10 marzo, ha ottenuto un record di preferenze e ha continuato la sua attività di medico chirurgo presso cliniche private, sollevando preoccupazioni riguardo ai suoi due ruoli e la possibile incompatibilità.
Parallelamente, la Procura dell'Aquila ha aperto un'inchiesta contro ignoti e i carabinieri del Nucleo Investigativo Operativo si sono presentati negli uffici della Giunta regionale per acquisire documenti relativi al doppio ruolo di Quaglieri.
L'autotutela della Giunta riguarda principalmente le cliniche della provincia dell'Aquila, dove Quaglieri ha operato, mentre le ASL di Pescara e Chieti hanno già ricevuto anticipi dei fondi. La posizione di Quaglieri, se confermata l'incompatibilità, potrebbe portare alla contestazione di atti adottati durante il suo mandato e all'intervento della Corte dei Conti.
Il parere dell'ANAC non è vincolante, ma una conferma di incompatibilità potrebbe aprire la strada a contenziosi legali e possibili censure. L'esposto del PD sostiene che il caso rientri nelle normative regionali e nazionali sull'incompatibilità, e sottolinea che la funzione di dirigente medico va equiparata a quella di un medico dipendente, se le attività svolte sono sostanzialmente identiche.
Il caso Quaglieri, che solleva importanti questioni etiche e legali, continua a tenere banco nel panorama politico e giudiziario dell'Abruzzo, con implicazioni potenzialmente rilevanti per il futuro della sanità nella regione.