Censura di Biondi su Festival degli Incontri, insorge il mondo politico aquilano e non

Franceschini, no a censure sulla cultura, sul programma non può esserci intromissione Comune

12 Settembre 2019   12:42  
"La cultura deve essere libera da pressioni e interferenze politiche. Sul programma del Festival degli incontri a L'Aquila non può e non deve esserci alcuna intromissione nè da parte del Mibac nè da parte del Comune": è la posizione del ministro per i beni culturali Dario Franceschini espressa su twitter dopo il botta e risposta tra Silvia Barbagallo, direttrice artistica del Festival degli Incontri all'Aquila, e il sindaco della città Pierluigi Biondi, sulla presenza in cartellone di Roberto Saviano e Zerocalcare.
 

Fratoianni, no al bavaglio idee

"Quanto fa paura la cultura? Quanto fanno paura le idee? Il Sindaco de L'Aquila, un fratellino d'Italia, sta intimando alla direttrice del Festival degli Incontri di non invitare Roberto Saviano e ZeroCalcare per ragioni politiche". Lo scrive su facebook Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana.
"Evidentemente il sindaco - prosegue il parlamentare di Leu - vuole intervenire nella programmazione del festival per mettere nomi a lui graditi. Una Roba da matti. Si rassegnino, non riusciranno a mettere - conclude Fratoianni - il bavaglio alle idee e alla libertà. Solidarietà a Roberto, a Zerocalcare e alla direttrice del Festival e agli aquilani".

Vacca(M5S),grave ingerenza Biondi

"Il Festival degli Incontri dell'Aquila deve essere una manifestazione artistica, uno strumento per il rilancio della città attraverso la cultura nel decennale del terremoto, non certo una vetrina per la politica.
    Non si comprende quindi a quale titolo il sindaco Biondi pretenda di avere l'ultima parola sulla scelta degli artisti, minacciando o mettendo veti sui nomi sgraditi a lui o al suo partito. La sua è un'ingerenza grave e inaccettabile". Così in una nota l'ex Sottosegretario 5 Stelle ai beni culturali Gianluca Vacca, già titolare della delega alla ricostruzione del patrimonio culturale nelle zone colpite dal sisma.
    "Ricordo - aggiunge - che i soldi per il festival li ha messi interamente il Mibac, con un finanziamento nell'ultima legge di bilancio, e che il Comune agisce solo come tramite amministrativo. Nell'accordo sottoscritto a suo tempo, tra me come vertice del Ministero e dal sindaco Biondi per il Comune, è chiaramente specificato che 'il Comune curerà tutte le attività di carattere amministrativo, organizzativo e contabile', mentre non è scritto da nessuna parte che ha voce in capitolo sulle scelte artistiche, che competono alla direttrice del Festival, la quale agisce in piena autonomia".
    "Al sindaco Biondi ricordo inoltre che il programma è stato visionato dal comitato operativo di cinque saggi creato d'intesa tra Mibac e Comune, dal quale ha ottenuto piena approvazione. La politica deve rimanerne fuori, auspico quindi che il sindaco torni sui suoi passi in modo che il festival si svolga regolarmente, nell'interesse dell'Aquila e degli aquilani. Il M5S è nato anche per impedire che la politica condizioni la cultura, con velleità censorie. Su questo - conclude Vacca - siamo e saremo sempre intransigenti"

 
Primo di Nicola (M5s)"Il tentativo del sindaco dell'Aquila Biondi di dettare l'agenda del Festival degli incontri e di scegliersi addirittura i nomi degli intellettuali e degli artisti che dovrebbero animare la manifestazione programmata in occasione del decennale del terremoto dimostra quanto sia scarso il suo senso delle istituzioni, dei suoi compiti e delle sue prerogative". Lo denuncia il senatore abruzzese del MoVimento 5 Stelle Primo Di Nicola. "Pur non avendo alcun titolo per intromettersi nel calendario di una manifestazione interamente finanziata dal ministero dei Beni Culturali - prosegue -, Biondi mira a condizionare le scelte autonome della direttrice del Festival cercando di mettere le mani su un evento dal quale la politica e le visioni personali dei politici dovrebbero restare lontane. E' una conferma del suo scarso senso istituzionale. Una gaffe che segue le altre collezionate per la mancata presenza ad eventi molto sentiti dalla popolazione aquilana e non solo, come la commemorazione dei martiri della strage nazifascista di Onna e quella di Filetto. Atteggiamenti che lo rivelano come esponente di una destra oltranzista e incapace, anche quando si insedia in posizioni di grande responsabilità istituzionale, di saper cogliere i confini tra interessi di parte e di partito e quelli dei cittadini, con un disprezzo per la cultura e la sua preziosa autonomia che dovrebbe far riflettere tutti", conclude Di Nicola. 
 
Cultura e regime.
Deve essere molto nervoso il Sindaco Biondi. Questo suo aspetto caratteriale, palesatosi già in diverse occasioni, se fosse sostanziato da buone pratiche amministrative per la comunità che dovrebbe rappresentare nella sua interezza, con il suo ruolo, farebbe tenerezza. Purtroppo invece fa rabbia, perché si esplica in vacuità e assenza di amministrazione politica cittadina e ribadisce, come unica caratteristica e senza alcuna discrezione, la sua appartenenza ad una politica fortemente di destra, persino in odore di illegalità costituzionale. L’ultimo esempio è recentissimo: l’ingerenza, mascherata da volontà di confronto sul programma del “Festival degli incontri”, che si svolgerà all’Aquila. 
 
L’evento culturale, stabilito dal MiBAc e per volontà del Ministero gestito dall’Isa, è finanziato con una bella somma gestita dal Comune dell’Aquila. La casa di tutti i cittadini. La casa dove ospiti sgraditi al Sindaco, ai suoi sodali e ai suoi capi romani, non possono entrare. Pena la mancata erogazione dei danari. Ad innervosire il Sindaco sono Roberto Saviano e Zerocalcare.

Nel 1931, l’allora Ministro dell’Istruzione, chiese ed ottenne che tutti i docenti universitari italiani prestassero giuramento di fedeltà al regime fascista per regio decreto, pena la perdita della cattedra di insegnamento. Certamente le condizioni in cui si verificò tale vergogna erano storicamente differenti, diverso era il contesto politico. Ma l’atteggiamento culturale resta lo stesso. I regimi hanno paura del confronto, l’ostacolo da abbattere era e resta il livello culturale e critico di un paese, il controllo passa meglio e meglio si adagia su teste irregimentate e poco pensanti. Berlusconi e Salvini ne sono esempi recenti. E il nostro Sindaco, figlio fiero di quella scuola, adotta lo stesso modello. Saviano e Zerocalcare (!) sono di sinistra (!!), non sono amati a Roma, non li ama quindi neppure lui. 
Peccato che la direzione artistica del Festival, cui va il nostro appoggio, a differenza dei docenti universitari del 1931, per fortuna rivendica chiaramente  e fermamente l’autonomia della cultura sulla politica, e quindi la libertà di scelta, impoverendo il ricatto del primo cittadino. 
Anche se sarebbe divertente avere in quell’occasione un pubblico confronto, magari fra Saviano e Feltri o Meloni e Zerocalcare. 

Cultura: Pezzopane (Pd), Biondi vuole ‘pieni poteri’ su Festival Incontri L’Aquila “Il veto del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, alla partecipazione di Saviano e Zerocalcare al Festival degli Incontri va respinto nel metodo e nel merito. Nel metodo, perché Biondi non ha alcun titolo per sindacare una scelta che spetta in piena autonomia alla direttrice artistica della manifestazione, Silvia Barbagallo. Ma anche nel merito, poiché il programma dell’evento ha avuto il via libera dei cinque saggi nominati d’intesa tra il ministero della Cultura e lo stesso comune. La censura di Biondi, che lunedì con scarso senso delle istituzioni manifestava davanti a Montecitorio con Meloni e Salvini contro la sovranità del Parlamento nel giorno della fiducia al nuovo governo Conte, va respinta con nettezza. E insieme ad essa la retorica del ‘No alla passerella con i nostri soldi’. I fondi sono stati infatti stanziati interamente dal Mibac. Biondi, anziché assumere la postura del ‘gerarca minore’ del MinCulPop mettendo le mani sulla cultura, si prenda cura di una città che sembra abbandonata a sé stessa, con gli studenti aquilani che vanno ancora a scuola nei Musp, i Moduli a uso scolastico provvisorio”.

Così Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

Piero Di Stefano ex assessore alla Ricostruzione: Nell’ormai lontano 2008, prima che le nostre vite cambiassero, fui proprio io che proposi all’attenzione del Consiglio Comunale la delibera per conferire a Roberto Saviano la cittadinanza onoraria che il Consiglio Comunale approvò all’unanimità, mi sembra di ricordare.

Successe a L’Aquila come in tanti Comuni Italiani, perché l’autore di Gomorra, minacciato di morte dalla camorra, era costretto a lasciare l’Italia.
Si creò in modo naturale una rete solidale attorno a Saviano, al di là delle appartenenza politiche o, peggio, partitiche; al di là delle convenienze. Era una battaglia di tutti contro la camorra, era la determinazione ferma a liberare il paese dal ceppo della criminalità organizzata.

La cittadinanza onoraria la conferì anche Gianni Alemmano, all’epoca Sindaco di Roma e a L’Aquila la propose anche Roberto Santangelo quale consigliere di Circoscrizione e presidente del circolo territoriale di AN. Oggi Santangelo siede tra i banchi del consiglio comunale e regionale e mi aspetto un gesto di coerenza e di distanza dalla follia del primo cittadino che ci oggi tocca leggere sulla stampa nazionale.
Saviano, che pure venne a L’Aquila nei drammatici giorni del sisma a portare la sua vicinanza, è oggi, suo malgrado, oggetto di scontro da parte di un sindaco che con la sua ottusa miopia sta isolando la città.
E’ accaduto già col Festival della Partecipazione e con quello della Montagna e accade di nuovo oggi con l’assurda pretesa di mettere le mani su ogni cosa traspiri libertà culturale, quasi che Biondi la temesse, come teme ogni cosa, persino ogni associazione locale che dimostra autonomia e libero pensiero: basta ricordare le associazioni che vivevano dentro Murata Gigotti al servizio della comunità intera.
Un ripetersi costante di un ostruzionismo mirato alla censura quando in gioco non c’è la personale politica convenienza.

George Orwel ha scritto: “Per vedere quello che abbiamo davanti al naso, serve uno sforzo costante”. In realtà non servirebbe neppure sforzarsi tanto per capire che davanti a noi abbiamo il destino di una città che si sta risollevando dal sisma nella sua ricostruzione materiale e che questi eventi, finanziati dalla comunità italiana attraverso fondi statali, sono l’indispensabile benefico per la sua ricostruzione sociale.


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