Centro Eni, "Delibera nulla": il progetto rischia di saltare

12 Ottobre 2010   16:59  

"In Consiglio, si è consumata l’ennesima beffa ai danni della città, dell’università e anche di un donatore, in questo caso l’ENI, che aveva deciso di regalare una struttura di ricerca  universitaria in città" scrive Enrico Verini, consigliere comunale dei Liberaldemocratici.

"La delibera che avrebbe dovuto dare il via all’opera, difatti - afferma Verini - per inettitudine, incapacità dell’amministrazione attiva e in particolare del Sindaco e dell’assessore Riga proponente, è stata approvata dopo 34 giorni rispetto l’accordo di programma stipulato tra Comune, Provincia, Università ed ENI ma, tutti sanno che il termine massimo per l’approvazione di tali accordi, è perentoriamente per legge di 30 giorni, pena la nullità dell’accordo e quindi dell’atto.

In Consiglio, con i colleghi dell’opposizione sia di destra che di sinistra, abbiamo cercato di salvare il salvabile, dapprima depurando la proposta dall’inizialmente previsto impianto di biomasse che di certo avrebbe costituito un inutile per la città, monumento allo spreco a e all’inquinamento, poi cercando di impedire che fossero resi edificabili, da agricoli, ben 18.000 metri quadrati aggiuntivi, rispetto a quelli necessari per realizzare la struttura di ricerca che avrebbe avuto la necessità di 12.000 metri invece dei 30.000 accordati (per quale speculazione edilizia sono stati aggiunti i 18.000 non necessari?).

Avevamo infine proposto - prosegue Verini - dato che i termini erano scaduti, di riportare la delibera correttamente ex novo, con un tempo necessario di un mese, per far si che potesse essere votata da tutti e quindi essere valida; ma non hanno voluto ascoltare ragioni ed ora io mi chiedo, di fronte ad un investimento previsto di 20 milioni di euro, chi mai inizierà sul serio a costruire quando si sa che l’atto approvato è nullo per legge?

Forse credono che una struttura come l’ENI, metterà in gioco questa cifra e la propria credibilità sapendo che basterà un semplice ricorso al TAR di un cittadino per far annullare tutto?

Sicuramente questo non accadrà e la città, così come l’Università, perderanno l’ennesima occasione di sviluppo; occasione persa per manifesta incapacità di questa sinistra ma, ancor più della coalizione in se, degli uomini che la mal rappresentano in questo momento nella nostra città.

Pongo anche una seconda questione; con quale faccia il sindaco e Riga potranno mai guardare quei cittadini aquilani, proprietari di terreni con destinazione universitaria, sopra i quali altro non può essere costruito che strutture di natura appunto universitaria se, come in questo caso, si preferisce edificare su terreni agricoli cambiandone la destinazione, piuttosto che su quelli col vincolo corretto, ogni volta che l’ateneo ha bisogno di edificare?

Cosa diranno a questa gente, che per oltre 30 anni ha pagato le tasse su quei terreni?

Come potranno parlare di rispetto delle regole a chi compie abusi, quando essi stessi ne compiono di legalizzati?

Un normale cittadino, in questa città, se vuole costruirsi un piccola abitazione per se stesso e per la propria famiglia, deve possedere o comprare un terreno edificabile, a caro prezzo: Il Comune dell’Aquila invece, semplicemente muta la destinazione, a suo piacimento, di quelli agricoli, in spregio ad ogni etica, quando vuole o vorrebbe farsi promotore di edificazioni.

Avanzo una proposta: il Comune, dato il suo comportamento, muti la destinazione oramai inutile di quei terreni a destinazione universitaria e li trasformi in attrezzature generali; toglierebbe un inutile fardello ai numerosi proprietari nostri concittadini degli stessi e almeno recupererebbe un po’, mai completamente, la faccia che ha perso e che continua a perdere ogni giorno, con i suoi atti vergognosi.

E’ sempre più evidente come così non si possa andare avanti; il Sindaco - conclude Enrico Verini -  invece di minacciare dimissioni quotidiane ai consiglieri della sua maggioranza, pavidi di fronte alla prospettiva di nuove elezioni libere, le dia davvero, dando modo alla nostra città di scegliere una classe dirigente diversa, adatta al difficile momento che viviamo, di fronte al quale l’attuale amministrazione ha fallito miseramente".


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