Centrosinistra, il nodo delle alleanze corre su Facebook. D'Alessandro: "Il Pd non è il Pds"

26 Ottobre 2011   12:33  

Polemizza con la dirigenza nazionale del suo partito, il capogruppo del Pd all'Emiciclo Camillo D'Alessandro.

Lo spunto sono le dichiarazioni di Massimo D'Alema che, in una intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera, parla di “un'alleanza tra noi e i moderati”. Sullo stesso quotidiano Rosi Bindi si dice certa di una “coalizione larga tra progressisti e moderati”.

D'Alessandro, dalla propria pagina Facebook, scrive: "Insomma scopriamo che il Pd, nato per superare il vecchio schema sinistra-centro, e per offrire altro al Paese, oggi è tornato ad essere, non più la forza riformista di stampo europeo, ma l'antico partito dei progressisti, di sinistra, che si allea con il centro-moderato". E si domanda: "Perché abbiamo sciolto la Margherita ed i Ds? Abbiamo appaltato la finzione dell'ex Partito Popolare, poi Margherita all'Udc. Dire che il Pd si allea con i moderati che significa? Significa che noi Pd non saremmo moderati, o cosa? Non abbiamo fatto il Pd per rifare il Pds, nè la Margherita, ma un'altra cosa.
O siamo altro – conclude D'Alessandro – o non siamo Pd".

Poi, rispondendo ai commenti di alcuni amici virtuali, spiega: "Per quanto mi riguarda io ho le idee chiare: l'alleanza si fa con le forze di opposizione, compreso l'Udc. Il problema è che il Pd nasce con l'obbiettivo di superare lo schema ultimo novecentesco, tra centro-sinistra-destra. In Italia volevamo - il verbo coniugato al passato fa pensare ad un progetto fallito - inaugurare un nuovo tempo fatto di alternanza tra conservatori e riformisti. Tutto il resto è noia".

La presa di posizione, insomma, rivela ancora una volta l'insofferenza dell'anima democristiana del Pd nei confronti di una dirigenza prevalentemente proveniente dall'esperienza post comunista.


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