Cgil, Cisl e Uil: "Necessario fronte comune per occupazione e ricostruzione"

23 Maggio 2013   12:12  

In Abruzzo questioni prioritarie ed urgenti come il lavoro, le riforme sociali e, soprattutto, la ricostruzione post sisma continuano a subire ritardi, anche per il discutibile utilizzo dei fondi comunitari.

Per dirla in dati, il livello di disoccupazione ha ormai raggiunto l'11%, salendo per quanto concerne i più giovani addirittura al 38%, la cassa integrazione é arrivata a quota 32 milioni di euro (e l'andamento dei primi mesi del 2013 fa credere che possa arrivare ai 48 milioni entro fine anno). Il 18,6% delle famiglie abruzzesi vive inoltre sotto la soglia di povertà relativa.

Per manifestare la gravità della situazione, i comitati abruzzesi di Cgil, Cisl e Uil hanno indetto una manifestazione a L'Aquila il prossimo 1° giugno ("per rimarcare simbolicamente l'assoluta priorità della ricostruzione"), presentata oggi in una confrenza stampa presso la Camera di Commercio di Pescara dai rispettivi segretari generali regionali: Gianni Di Cesare, Maurizio Spina e Roberto Campo.

"La manifestazione regionale del 1° giugno, oltre che un'anticipazione di quella nazionale del 22, intende essere un segnale importante nei confronti della giunta", ha spiegato Maurizio Spina della Cisl, "affinché si renda conto che é indispensabile che le risorse UE per lo sviluppo siano spese e attivate bene, soprattutto quelle relative alla ricostruzione ed all'occupazione, senza tralasciare i fondi destinati a trasporti, acqua e rifiuti. E' inoltre estremamente importante che la politica faccia fronte comune nella risoluzione di tali problematiche, lavorando congiuntamente a noi sindacati".

Nell'identica direzione, di seguito, le dichiarazioni di Gianni Di Cesare (Cgil), secondo cui "é inopportuno che la giunta Chiodi insista nell'applicare la linea del rigore sul fronte dell'economia, poiché anche a parere di noi sindacati impedisce la decisa ripresa della situazione occupazionale in Abruzzo", e di Paolo Campo (Uil), che ha invitato "l'amministrazione regionale a non considerare conclusa la legislatura, ed a prendere ed attuare decisioni importanti prima che abbia inizio la stasi della campagna elettorale".

Lorenzo Ciccarelli


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