Chi ha ucciso l'orso Bernardo? Si brancola nel buio

Prorogate le indagini di sei mesi

04 Dicembre 2008   17:06  

Nuova proroga per la scadenza delle indagini sugli orsi morti nel Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Sul tavolo della Procura della Repubblica di Avezzano attendono l'esito delle analisi del genotipo sui prelievi effettuati in allevamenti ovicaprini dell'area Alto Sangro e Marsica. L'Istituto specializzato in questo tipo di indagini sul dna si trova a Cremona. Il Gip del tribunale di Avezzano, Alberto Amodio, ha accolto la seconda richiesta di proroga delle indagini, avanzata dal pubblico ministero Guido Cocco, differendone il termine per altri sei mesi. L'inchiesta sulla vicenda sembra non avere fine. I tre plantigradi, tra il 30 settembre e il 3 ottobre 2007, furono ritrovati morti in localita' 'Acqua ventilata', tra il comune di Gioia dei Marsi e quello di Pescasseroli. Grande fu lo sdegno da parte del mondo ambientalista, che culmino' la sera stessa del ritrovamento del primo orso con le dichiarazioni di Fulco Pratesi, che attribuiva la morte dell'orso alla mano umana. Il fascicolo fu affidato alla Procura della Repubblica di Avezzano, con delega alle attività' investigative al Corpo forestale dello Stato e ai Carabinieri. Subito partirono gli accertamenti nel luogo dove furono trovati gli orsi morti, con il reperimento di tracce e elementi utili alle indagini. I Carabinieri del Ris di Roma si occuparono dell'esame di un liquido contenuto in una tanica rinvenuta nei pressi delle carcasse, ma sembra che il reperto non contesse agenti venefici tali da indurre la morte degli animali. Nella stessa zona, nei giorni a seguire, si registro' la morte di altri animali selvatici, come un lupo, volpi e un rilevante numero di cinghiali. Qualcuno inizio' a ventilare l'ipotesi di una infezione al pascolo dovuta da agenti patogeni, quale la pseudorabbia, che vengono rilasciati da animali portatori sani. Nel frattempo cinque allevatori ricevettero altrettanti avvisi di garanzia, con contestuale perquisizione di allevamenti e rimesse degli animali. L'ultima attività' di indagine, condotta nei mesi scorsi, e' relativa al prelievo di campioni biologici effettuati presso allevamenti ovicaprini in area Parco e Marsica. E' proprio all'esito di questi ultimi risultati, che non sono ancora sui tavoli della Procura, che e' stata decisa l'ulteriore proroga alle indagini. Ogni elemento utile alle indagini e' al vaglio della magistratura, anche se persiste una difficoltà' oggettiva nel mettere in relazione i soggetti indagati con l'azione delittuosa.

 


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