Chi specula sul latte? Il prezzo al bancone aumenta del 20% ma i pro

22 Ottobre 2007   13:44  
Nel contesto del caro prezzi autunnale, che sta mettendo a dura prova il portafoglio dei consumatori abruzzesi, si apre la vertenza sul pezzo del latte. Al negozio un litro costa mediamente un buon 20% in più, ma denunciano con forza i produttori, riuniti nella associazione di categoria Cospa, "a noi il latte, venduto alle centrali e caseifici viene pagato lo stesso prezzo, che rispetto al 2006 ha subito un rialzo di appena 4 centesimi". Nella filiera, denuncia dunque il portavoce del Cospa Dino Rossi, c´è chi specula sui prezzi a discapito dei produttori e dei consumatori e l´accusa è rivolta in particolare alle società di intermediazione, che tutelano gli interessi dei soli raccoglitori "per qualche poco trasparente ragione" Le aziende produttrici sono in ginocchio, avverte il Cospa: il gasolio è alle stelle, il prezzo del granone è raddoppiato a causa del boom del biodiesel. E minaccia: se Regione provincia non si fanno carico dell´emergenza, se le centrali del latte e i caseifici non ci riconosceranno il giusto prezzo, il nostro latte lo vendiamo fuori regione. In queste ore, in materia di emergenza latte, è in corso una riunione in Provincia dell´Aquila, in vista dell´incontro con mercoledi con l´assessorato regionale all´agricoltura. Contattato telefonicamente l´assessore provinciale all´agricoltura Luca Angelini ha affermato che sono allo studio agevolazioni a favore dei produttori di latte, che però non incorrano nelle procedure di infrazione europea in materia di concorrenza: come ad esempio ulteriori agevolazioni per acquisto di carburante. Nel servizio interviste a consumatori e al portavoce del Cospa Dino Rossi Filippo Tronca

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