Pagavano 5 euro ad una organizzazione che clonava le chiavette e consumavano 15 euro nei distributori automatici di bevande situati negli stabilimenti Fiat di Termoli, Pratola Serra (Avellino), Foggia e nella Sevel di Atessa (Chieti) per un giro d'affari arrivato in meno di un anno ad oltre 300 mila euro.
Ai gestori delle macchinette, invece, non arrivava nemmeno un euro, ma a loro carico c'erano i costi della continua rifornitura di bevande e snack all'interno delle fabbriche.