Chieti Scalo: i veleni nell'aria che i cittadini misurano da sè

Studio dell'Università di Siena

21 Dicembre 2010   17:00  

Livelli di inquinamento elevatissimi a Chieti scalo: pesticidi e idrocarburi policiclici aromatici (IPA) in concentrazioni che superano di molto i livelli di guardia sono stati accertati nel corso di un monitoraggio realizzato dall'Universita' di Siena finanziato dal WWF e dagli stessi cittadini costituitisi nel comitato 'Villablocc'. I dati, illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa dal responsabile regionale del WWF, Augusto De Sanctis, dal responsabile per Chieti, Nicoletta Di Francesco, dal presidente di Villablocc, Luigi Ienni, e da Paola Olivo, dello stesso comitato, si riferiscono al primo trimestre di rilevamento (novembre 2009-febbraio 2010) rispetto ai quattro previsti. Lo studio e' stato svolto con una tecnica innovativa basata sul posizionamento in due punti dell'area industriale di Chieti scalo di due campionatori passivi i cui filtri per tre mesi sono venuti a contatto con le sostanze chimiche poi ricercate nei laboratori di Siena. "Molto ampio lo spettro di composti ricercati: dagli IPA ai policloro binefil (PCB) fino ai pesticidi clorirati e fosforici per un totale di 59 molecole - dice De Sanctis - Di queste nell'aria di Chieti scalo sono state riscontrate alte quantita' di IPA con 15 su 16 molecole trovate. I maggiori livelli sono relativi al fenantrene". A Chieti scalo si superano i 30 nanogrammi per metro cubo d'aria quando nelle aree urbane molto trafficate raramente si superano i 20 nanogrammi. Preoccupa inoltre l'inaspettata presenza di un pesticida, il Lindano, non piu' in commercio. "L'unica buona notizia - aggiunge De Sanctis - e' la bassa concentrazione di PCB e di pesticidi fosforici". I cittadini di Chieti scalo, ha affermato Paola Olivo, sono esasperati. "Siamo arrivati ad autotassarci assieme al WWF per effettuare il monitoraggio dell'aria che respiriamo tutti i giorni. Abbiamo deciso di rendere pubblici i dati perche' contengono informazioni preoccupanti che le istituzioni e gli enti preposti devono conoscere. Ci sentiamo cittadini di serie C e siamo stanchi di vivere in un'area dove non si comprende quali politiche per la qualita' della vita e delle sesse attivita' produttive siano messe in campo dagli enti pubblici responsabili nonostante lo stesso Piano regionale della Qualita' dell'aria la classifichi zona di risanamento". Per Nicoletta Di Francesco le inadempienze degli enti pubblici sono gravissime. Il monitoraggio dell'aria, obbligatorio da oltre un decennio, e' stato svolto finora in maniera estemporanea. Lo studio sara' distribuito a tutti gli enti competenti affinche' prendano provvedimenti per quanto riguarda le autorizzazioni in corso.

PS: l'Abruzzo non ha un assessore all'ambiente...


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