Chiodi: avanti cosi' fuori dal tunnel. L'opposizione: bugie!

Cronache dal consiglio regionale

23 Febbraio 2011   08:22  

Il Consiglio regionale, al termine della seduta straordinaria di ieri, convocata per discutere sulla situazione della sanità abruzzese, ha approvato la risoluzione presentata dalla maggioranza che impegna il Presidente Chiodi a presentare un piano operativo per l’anno 2011 che porti ad un pareggio di bilancio, con la seguente uscita dal regime commissariale per la sanità abruzzese.

A Chiodi viene inoltre chiesto di presentare in commissione consiliare la rimodulazione e la nuova programmazione dei fondi dell’articolo 20 (legge finanziaria 1988) per gli investimenti nel settore dell’edilizia sanitaria e delle attrezzature tecnologiche.

Respinta invece un'altra risoluzione delle opposizioni (Pd, Rifondazione, Italia dei Valori, Comunisti italiani, centristi di Api, Udci, Fli e Mpa) che chiedeva al governatore di fare nomi e cognomi degli imprenditori, dei politici, dei sindacalisti, dei dirigenti corrotti che ruotano attorno alla sanità, cioè il famigerato potere forte più volte evocato da Chiodi in commissione parlamentare d'inchiesta. E chiedeva che ''il territorio sia governato, non gestito in maniera ragionieristica dietro l’alibi dell’emergenza'' restituendo centralità al Consiglio regionale.

La seduta sarà ricordata anche per l'esordio in Consiglio regionale dell’ex assessore Lanfranco Venturoni, inquisito nell'inchiesta Rifiutopoli, nel nuovo ruolo di capogruppo del Pdl.

Significativo il voto contrario alla riosluzione di maggioranza del capogruppo di Futuro e Libertà Berardo Rabbuffo.

E' stata poi approvata all’unanimità una risoluzione - presentata dal Consigliere Walter Caporale (Verdi) ed emendata dall’Assessore Mauro Febbo (PdL) - sul Parco Nazionale della Costa Teatina. Un emendamento presentato in Senato, e contenuto nel decreto “Milleproroghe”, ha infatti fissato al 30 settembre prossimo il termine per l’istituzione dell’area protetta, pena la nomina di un commissario ad acta che dovrà occuparsi di concludere le procedure. Per scongiurare il commissariamento, il Consiglio ha deliberato l’istituzione di un tavolo di lavoro, coordinato da Febbo, aperto alla Provincia di Chieti e ai nove Comuni del litorale teatino interessati all’istituzione del Parco, così da definire la perimetrazione dell’area protetta e ultimare l’iter amministrativo.

IL COMMISSARIO CHIODI: STIAMO USCENDO DAL TUNNEL DEL DEBITO, MA SERVONO ANCORA SCELTE DRAMMATICHE

Tornando alle questioni di bilancio e al diasavanzo della sanità. Chiodi ha avuto parole di cauto ottimismo:

''Il disavanzo della Regione Abruzzo relativo al 2010 – ha affermato - sarà notevolmente inferiore a quanto previsto nel DPEF, il Documento di programmazione economico-finanziaria.

La spesa sanitaria pubblica rappresenta, ma lo sarà ancora di più in futuro, - ha detto Chiodi - una spesa pubblica strategica poiché incide direttamente sulla qualità della vita dei cittadini ma si dovrà confrontare costantemente con la rarefazione delle risorse pubbliche a disposizione.

Per questo, la politica, talvolta, è anche chiamata a prendere decisioni drammatiche. Rimodulare la spesa pubblica, - ha proseguito il Commissario - cioè ridurla laddove non emergeranno valenze strategiche, appare, quindi, una necessità poichè non si può più assicurare tutto a tutti. Del resto, se vogliamo un sistema sanitario sostenibile, dobbiamo puntare sulla creazione di un sistema di

qualità ma a costi sostenibili. Ecco perchè evitare di ricorrere all'indebitamento non è una scelta ragionieristica ma rappresenta l'unico modo per restituire quote di futuro e di speranza ai giovani abruzzesi".

Secondo il presidente della Regione, "il percorso delle riforme strutturali nell'ambito del sistema sanitario regionale si può e si deve compiere ma occorre tempo per completarsi.

D'altronde, nessuno può negare il forte condizionamento causato dalla drammatica situazione di partenza di un modello sanitario, quello abruzzese, che, così come era stato costruito, non funzionava affatto. Se è vero come è vero che l'Abruzzo è la regione dei 560 primariati e delle altrettante Unità Operative complesse, la regione dei 35 ospedali pubblici e privati, quella con uno dei più alti tassi di inappropriatezza dei ricoveri, quella degli ospedali sotto casa che hanno, peraltro, fatto registrare una casistica assai limitata e quindi generato elevati tassi di rischio per i pazienti.

E poi come ignorare che l'Abruzzo ha avuto i più elevati livelli di presenza della sanità privata d'Italia e che ha tollerato un sistema spesso privo di regole?".

L'OPPOSIZIONE: CHIODI DICE BUGIE

'' E’ vergognoso il senso di irresponsabilità di Chiodi. Di fronte a una vera disponibilità di condivisione offertagli dal Pd in una sorta di “patto per la salute”, egli ha mandato all’aria il tentativo di un lavoro comune per il bene dell’Abruzzo barricandosi dietro menzogne e risposte populiste e di poca sostanza. Chiodi così trascina l’Abruzzo verso un grande scontro politico e sociale come mai visto in passato''.

E' questa la risposta del partito democratico per voce del capogruppo Camillo D'Alessandro, alla relazione di Gianni Chiodi.

Viene dunque rispedito al mittente l'appello del commissario a collaborare sul fronte della riduzione del debito sanitario.

Il partito democratico ha anche presentato il dossier, intitolato eloquentemente le ''Le bugie di Chiodi' in riferimento alle dichiarazioni rese dal governatore nel corso delle audizioni alle commissioni d’inchiesta sulla sanità di Camera e Senato e pubblicate dal Centro.

''Il presidente della Regione Gianni Chiodi – ha spiegato alla stampa il consigliere Franco Caramanico - nella sua qualità di commissario straordinario alla Sanità, ha sostenuto una serie di affermazioni false con l’obiettivo di cambiare le carte in tavola e dare una versione del tutto diversa dalla situazione della sanità abruzzese.

Per quanto riguarda le stime 2010 sul disavanzo sanitario con Chiodi commissario, il deficit è salito fino a 101 milioni per arrivare a una previsione di 68,9 milioni che purtroppo è salita a 79 milioni dopo le ultime verifiche. La riduzione del debito – aggiunge - comincia nel 2006 con il governo di centrosinistra dopo che nel 2004 la giunta di centrodestra di Pace aumentò il budget alle cliniche private del 20 per cento, fu approvata la prima cartolarizzazione e la spesa sanitaria aumentò di 200 euro pro capite''.

Altra ''bugia' secondo il Pd è quella relativa ai tassi di ospedalizzazione: ''Con l’approvazione della legge 20 del 2006 sono stati calcolati i livelli di inappropriatezza dei ricoveri per singola struttura e sono state calcolate le somme da recuperare pari a 50,2 milioni nel privato e 65 milioni nel pubblico per un totale di 115 milioni di euro. Chiediamo al presidente Chiodi se sono state recuperate tali somme? È stata applicata la legge anche negli anni successivi?''


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