Chiodi contro le trivelle. Approvato ddl anti-petrolifero

01 Dicembre 2009   15:01  

In Abruzzo non si potranno più' esercitare attività' di prospezione, ricerca, estrazione e prima lavorazione di olio combustibile. Lo ha deciso ieri la giunta regionale che ha modificato la precedente legge regionale. n. 14, meglio conosciuta come "Provvedimenti urgenti a tutela della Costa teatina" e che sospendeva fino al 31 dicembre 2008, ogni permesso a costruire per l'insediamento di nuove industrie insalubri. Con il nuovo disegno di legge, su proposta del presidente Gianni Chiodi, si intende invece preservare in modo definitivo dall'insediamento di attività' contraddistinte da un alto potenziale di inquinamento, le aree caratterizzate da particolari peculiarità' fisiche e geografiche.

Ovvero: le aree destinate alle coltivazioni ed alle produzioni di pregio, le aree protette, le aree sottoposte ai vincoli dei beni ambientali o ricadenti nel piano paesaggistico, i siti di interesse comunitario e siti di interesse naturalistico; le aree a rischio idrogeologico; le aree sismiche classificate come "Zona1" e "Zona 2". A conti fatti dunque viene messo al riparo dalla minaccia delle trivelle quasi tutto il territorio regionale. Esprime cauta soddisfazione il fronte ambientalista, che però sottolinea: ora vanno fermati anche i progetti di estrazione petrolifera in mare, la cui autorizzazione però dipende dal Governo e non dalla Regione. Al nostro microfono l'assessore regionale Mauro Febbo.

 


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