Chiodi, gli edifici storici a L'Aquila vanno demoliti con cautela

Evitare demolizioni indiscriminate sia per gli edifici pubblici tutelati e di interesse storico, sia per gli edifici privati. E' questa la raccomandazione del commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, contenuta in una circolare inviata l'11 agosto scorso ai sindaci del cratere, e a enti come Provincia dell'Aquila, Provveditorato interregionale alle Opere pubbliche per Abruzzo, Lazio e Sardegna, Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici e Ufficio del vice commissario per la tutela dei beni culturali. Chiodi da indicazioni ferrei su come gestire le delicate operazioni sugli stabili più gravemente danneggiati dal sisma. A preoccupare il commissario è, soprattutto, la salvaguardia del patrimonio immobiliare tutelato e di interesse storico, per il quale sono necessari interventi differenziati da quelli operati per le demolizioni di altri edifici. "Gli edifici di interesse storico - scrive Chiodi - e quelli tutelati devono essere recuperati con la massima diligenza (anche utilizzando le previste maggiorazioni dell'indennizzo stabilito per i lavori necessari a favore dei proprietari) e procedendo allo smontaggio delle sole parti danneggiate in maniera irreversibile". Le raccomandazioni riguardano anche gli edifici privati e pubblici non vincolati, per i quali è previsto la salvaguardia delle parti inferiori. "Per il restante tessuto urbano - aggiunge il commissario, che prende spunto da una nota della Struttura tecnica di missione del 1 agosto scorso relativa agli interventi di messa in sicurezza e ricostruzione e demolizioni, la 3526 - nel procedere alle demolizioni della parti non recuperabili degli edifici, ne sono salvaguardate le parti inferiori, al fine di fornire indicazioni preziose per la ricostruzione, sia come perimetro dell'edificato sia come distribuzione delle aperture e gerarchizzazione degli spazi coperti, ad evitare la perdita di memoria dei luoghi e, di conseguenza, dell'identità costitutiva del territorio".