"Faccio davvero un'enorme fatica ad accettare il fatto che per aver messo in pratica quanto disposto dalla norma, comportamento oggi avvalorato dalla Corte dei Conti, con l'obiettivo di tutelare i conti e la sanità pubblica, io sia costretto a difendermi da un'accusa che trovo vergognosa e basata esclusivamente su dichiarazioni di quella che si è definita parte offesa".
A sostenerlo è il consigliere regionale Gianni Chiodi, presidente emerito della Regione Abruzzo, in merito alle considerazioni della Corte dei Conti sui tetti di spesa degli operatori privati nell'ambito dell'indagine sulla sanità pubblica in Abruzzo.
"A leggere oggi la relazione della Corte dei Conti - ha commentato Chiodi - sembra proprio che la parte offesa sia io e che il perdurare delle inadempienze da parte del Governo Regione a carico delle strutture che superano i tetti di spesa sia il comportamento contro legge che deve essere perseguito".