Chiusa la Perdonanza: il monito all'unità per andare avanti

30 Agosto 2010   10:43  

 

Chiusa la Perdonanza Celestiniana 2010 il monito, da autorità civili e religiose,  è restare uniti.

Ieri sera la Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio è stata chiusa a suggello della 716ª Perdonanza Celestiniana, il giubileo aquilano voluto da Papa Celestino V. Il rito di chiusura è stato officiato dal vescovo dell'Aquila  monsignor Giuseppe Molinari, insieme all'vescovo ausiliare Giovanni D'Ercole  e al sindaco Massimo Cialente.

Ed è stato proprio il Sindaco Cialente a farsi portavoce delle parole di pace e perdono suggerite dal grande dono della Perdonanza, offerto da Celestino V agli aquilani nel 1924.

"Cerchiamo di cogliere il messaggio della Perdonanza, per andare avanti dobbiamo stare insieme e ce la faremo. Ieri (28 agosto)- ha detto Cialente - c'è stato un momento di polemica, ma adesso dobbiamo cogliere il senso del messaggio di Celestino: dobbiamo stare assieme, riconciliarci, non solo con Dio, ma anche tra noi stessi. Ci aspetta un percorso duro, insieme ce la potremo fare" con questo spirito, si incamminato dalla Porta Santa verso Piazza Duomo per la chiusura dell'edizione 2010 della Perdonanza, accompagnando la bolla di Celestino che solo idealmente è tornata nella Torre del palazzo civico nel corteo di rientro. Il documento, in realtà, sarà custodito nella caserma "Campomizzi" della guardia di finanza.

La Perdonanza di quest'anno è stata definita della rinascita e della speranza, ben diversa, nello spirito e nella sostanza, da quella del dolore e delle lacrime che l'anno scorso è arrivata dopo solo 4 mesi dalla tragedia del sisma. Dal desiderio di rinascita e dal sentimento di speranza si deve ripartire, ma i fatti dovranno essere concreti e rapidi, pena la disperazione.

Un invito al dialogo, ma sorpattutto a quell'unità perché la rinascita sia prima di tutto spirituale che materiale arriva dal vescovo ausiliare Giovanni D'ercole "la ricostruzione riuscirà non solo grazie al lavoro di buoni professionisti, ingegneri e architetti, ma anche se vi sarà un buon tessuto di relazioni umane. La ricostruzione o sarà per tutti o non sarà per nessuno".

La chiusura della Porta Santa  è stata preceduta dalla messa officiata dal vescovo metropolita dell'Aquila, monsignor Giuseppe Molinari.

Nell'omelia Molinari ha ammonito i partecipanti, in tanti intervenuti nella Basilica messa in sicurezza, ricordando che "il cristiano non deve essere un giustizialista che si scaglia contro gli altri fratelli". E  ha invocato per gli aquilani "un cuore nuovo, per poter ricostruire una storia nuova."

Nell'offertorio erano presenti i parenti di alcune vittime del terremoto del 6 aprile 2009, che hanno portato doni all'altare.
"La loro partecipazione - ha detto Molinari - serve a ricordare a tutti noi la tragedia del terremoto che ha colpito questa terra. Non dimenticherò mai questa tragedia e invito tutti a pregare affinché le ferite di questa terra possano essere rimarginate".

E' il Sindaco Cialente che invece ricorda l'edizione dla dramma, quella del 2009, che non è affatto dimenticata "Questa doveva essere la Perdonanza della speranza e credo lo sia stata." ha detto il Sindaco Cialente." Ci siamo ritrovati tutti, ma questa - ha concluso - è ancora la Perdonanza del dolore: tutti ci portiamo dentro quello che è successo, ora andiamo avanti."

 


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