Chiusa la Porta santa, in attesa del Dalai Lama, un bilancio della Perdonanza

30 Agosto 2012   13:26  

Per la settecentodiciottesima volta le antiche ante della porta santa della Basilica di Collemaggio si sono chiuse ieri a concussione della Perdonanza Celestiniana. Attraverso quella porta anche quest'anno sono passate migliaia di persone, per purificare la loro anima dai peccati, a rinnovare quella promessa di perdono e indigenza plenaria che papa Celestino V fece a sinceramente pentiti e in buona fede in quel lontano 29 agosto 1294, indulgenza fino ad allora concessa solo a favore dei crociati in partenza per la Terra Santa.

Chiusa la Porta Santa, il corteo con la dama delle bolla il Giovin signore e la dama della croce il sindaco della città è partito lentamente dal piazzale di Collemaggio ripercorrendo a ritroso la strada fino a palazzo margherita, per custodire per un altro anno la preziosa bolla del perdono.

Chiusa la porta, finita la festa religiosa ma anche laica i primi bilanci da parte in primis del comitato organizzatore che ha subito sottolineato: questa edizione della perdonanza è stata una prova corale da parte di tutta la città, che dopo tre difficilissimi anni di post-sisma sembra chissà aver ritrovato coesione e uno spirito di riconciliazione e spirito di collaborazione, riscoprendo dunque proprio l'essenza spirituale del messaggio celestiniano.

Ne sono prova la grande partecipazione popolare, e gli oltre 150 eventi piccoli e grandi, che in buona parte hanno visto protagonisti tutti e le associazioni culturali e istituzioni aquilane, spesso a titolo gratuito o a budget a dir poco ridotti, visto che per organizzare la Perdonanza a disposizione ci sono stati appena 200mila euro.

Per l'immediato futuro infine gli obiettivi poi sono la realizzazione del museo della Perdonanza adiacente ala basilica, il rafforzamento del rapporto con Roma e i musei vaticani, la centralità da sviluppare intorno al tema del perdono e del dialogo tra popoli, culture e religioni.


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