Non parteciperò alla cerimonia di inaugurazione del nuovo palazzo del Consiglio
regionale a Pescara, prevista per domani.
Non si tratta di una questione di campanilismo, né tantomeno di antagonismo verso
la città di Pescara, che peraltro credo viva la vicenda con una sana indifferenza.
piuttosto, il mio, un atto di dissenso personale e politico nei confronti di una scelta priva di
qualsiasi logica da un punto di vista funzionale e quanto mai inopportuna data la
particolare congiuntura che sta vivendo la nostra Regione. Una scelta che è anche il segno
di una crisi della politica, sempre più incapace ad assolvere al ruolo di guida, di esempio e
di servizio per cui è nata.
Il monumento allo sperpero di denaro pubblico che ci si appresta a inaugurare è, o
dovrebbe essere infatti, la terza sede del Consiglio regionale e questo dato, da solo,
basterebbe a spiegare l'assoluta inutilità di questa iniziativa.
Inoltre, date le difficoltà in cui si trova il governo regionale dopo i ben noti
accadimenti del 14 luglio scorso, non si può inaugurare in pompa magna una struttura così
inutilmente costosa, a fronte dei tagli che verranno effettuati a spese delle istituzioni e
delle associazioni culturali della regione, costrette a dibattersi tra enormi problemi e che
vedono messa in grave pericolo la loro stessa sopravvivenza, e a fronte delle paventate, e
temo realistiche previsioni di riduzioni di trasferimenti finanziari perfino alle mense per gli
indigenti.
Mentre la nostra regione è soffocata e colpita al cuore da una delle crisi più
drammatiche dal secondo dopoguerra, ritengo che non ci si possa permettere di celebrare
quella che è una vera e propria "fiera dello spreco e dell'inutile", dal momento che,
oltretutto, non ha davvero senso stabilire una sede delle adunanze regionali lontana dagli
uffici con cui il consiglio deve interfacciarsi per la produzione di documenti e atti
amministrativi che rispetto ad esso sono propedeutici e complementari.
Per questa ragione, pur nel dovuto rispetto istituzionale, non mi sento davvero di
partecipare alla triste danza che si consumerà domani intorno al bisonte che muore.
Il Sindaco dell'Aquila
On. Massimo Cialente