Cioni, Confcommercio dopo l'incontro con il Prefetto: "Chiediamo incontro con Ministeri e Regione"

17 Gennaio 2014   12:49  

"Facciamo seguito e riferimento all’incontro intercorso nei giorni scorsi per il quale La ringraziamo ancora per la sensibilità e disponibilità dimostrataci, per rappresentare come d’intesa, da una parte le gravi problematiche che riguardano larghissima parte del sistema produttivo ed in particolare di quello delle piccole e micro imprese del commercio, del turismo e dei servizi e dall’altra per avanzare come già fatto in passato proposte per contribuire almeno in parte, all’individuazione di possibili soluzioni di dette problematiche"

A scrivere sono il direttore della Confcommercio dell'Aquila, Celso Cioni e il presidente Roberto Donatelli, che si rivolgono al Prefetto dell'Aquila.

Cioni nei giorni scorsi si era rinchiuso nel bango della filiale Aquilana di Bankitalia, minacciando di darsi fuoco se non avesse avuto dal Prefetto l'impegno a chiedere interventi al Governo.

Cioni, sfinito dalla situaizoni in cui versano i commercianti locali, era giunto fino all'estrema decisione di avviare sciopero della sete e della fame, e chiedeva al Governo di interventire con le banche, che dal 2009 non hanno favorito le richieste di credito dei commercianti in difficoltà.

"Premettiamo - scrivono nelle lattera- che in diverse occasioni d’incontri operativi svoltisi in Prefettura abbiamo prodotto note propositive anche nell’immediata fase post-sisma e, successivamente, ulteriori documenti inviati e richiestici dal Sig. Ministro Fabrizio BARCA di cui alleghiamo copia. In tali documenti venivano allora riportate molte delle problematiche che mantengono l’attualità ancora oggi, a distanza di anni, in un contesto economico e sociale particolarmente provato che, peraltro, negli ultimi dodici mesi, ha visto aggravarsi ulteriormente lo scenario di riferimento a causa della crisi economica. Ciò premesso riteniamo che tra le questioni rilevanti alla data odierna, l’esigenza più stringente è l’accesso ed il merito creditizio. Quello che sottoponiamo alla Sua sensibile attenzione e la riflessione di fondo che vogliamo stimolare in tal senso prende spunto da una domanda: in una città che ospita nel centro storico desertificato ancora la presenza di presidi militari, e quindi in un quadro “straordinario”, l’economia può ripartire con regole creditizie pensate e scritte per realtà “normali”? A questa domanda noi ci siamo risposti NO. Proprio per questo e per entrare nel vivo della problematica di seguito riportiamo riflessioni e proposte nell’intento di affrontare e possibilmente risolvere una così complessa situazione. Sul fronte dell’accesso al credito, la nostra base associativa segnala serie difficoltà nei rapporti intercorrenti con gli istituti di credito sia per esposizioni esistenti prima del sisma che per ulteriori difficoltà che incontrano dopo l’evento calamitoso che certamente ha ulteriormente indebolito economicamente e finanziariamente l’intero sistema delle piccole e medie imprese dei settori che rappresentiamo. Per quanto attiene la riforma dei Confidi intrapresa dalla Regione sin dal suo avviarsi, abbiamo espresso inascoltati la nostra decisa contrarietà e nonostante l’orientamento a favore delle nostre tesi espresso dalla competente Autorità Garante Nazionale e nel contempo avendo vinto il ricorso presentato a suo tempo al TAR ABRUZZO, la Regione (L.R. 37/2010) Abruzzo, utilizzando percorsi amministrativi discutibili (nei confronti dei quali abbiamo nuovamente opposto ricorso al TAR) ha ostinatamente proseguito su un provvedimento che, a nostro parere, non tutela anzi esclude il pluralismo distributivo in tale settore così strategico per l’economia regionale ed il suo rilancio. Sul fronte delle regole del merito creditizio, a nostro parere, servono interventi di natura straordinaria per l’intero territorio provinciale e per l’area del cratere che, evidentemente, ha peculiarità tutte drammatiche proprie che richiedono normative di natura eccezionale, considerata la situazione che vede sempre più aziende non avere requisiti di “bancabilità” persa dalle medesime, nella stragrande maggioranza dei casi, per cause di forza maggiore legate direttamente o indirettamente agli effetti del sisma"

"Sul fronte della predisposizione di ulteriori agevolazioni da aggiungersi a quelle che i Confidi possono assicurare sull’abbattimento dei tassi d’interesse, nonché sull’individuazione di nuovi strumenti che potrebbero mettersi in campo anche attraverso fondi di rotazione o altre forme innovative da realizzare in collaborazione con Istituti di Credito, Fondazioni bancarie, Enti Camerali, ravvisiamo l’opportunità di istituire nel nostro ambito un gruppo di lavoro composto da esperti che analizzi a fondo il fenomeno, al fine di individuare ogni supporto utile al riguardo".

"A tale gruppo di lavoro -scrivono ancora Cioni e Donatelli- riteniamo potrebbe partecipare una Vostra rappresentanza proprio nell’intento di mantenere un monitoraggio costante ed un aggiornamento continuativo. Infine, riteniamo utile un incontro da Voi promosso con i Ministri competenti e la Regione Abruzzo unitamente alle rappresentanze del mondo bancario, al fine di rappresentare direttamente le nostre motivate istanze a nostro avviso, indispensabili per favorire il rilancio produttivo ed occupazionale nell’area del cratere e della provincia territorio che ha risentito per intero dei danni materiali, sociali ed economici del sisma del 2009. Certi di veder accolte le presenti richieste, nel ringraziare per la cortese disponibilità inviamo i più cordiali saluti".


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