Città Sant'Angelo, premio giornalistico Antonilli: Silvia Sano vince la prima edizione

08 Giugno 2012   17:26  

Grande emozione al Teatro Comunale ieri (7 giugno 2012) per la cerimonia di assegnazione del premio giornalistico dedicato a Paolo Antonilli. Il Premio Antonilli ricorda lo storico cronista del quotidiano Il Centro, per vent'anni corrispondente da Montesilvano e Città Sant'Angelo, a cinque anni della sua prematura scomparsa.

A vincere la prima edizione è Silvia Siano, trentasettenne giornalista professionista di Ferrara che collabora da 12 anni con quotidiani del gruppo Finegil Editoriale (La Nuova Ferrara, Alto Adige, Trentino) e in passato ha lavorato per Il Resto del Carlino.

Siano ha ricevuto 2000 € e la lettera con la motivazione del Premio, firmata dal presidente della giuria Mimmo Liguoro e dal Sindaco di Città Sant'Angelo Gabriele Florindi. Il riconoscimento, proprio per evidenziare l'importanza dei cronisti che sul territorio raccolgono in prima persona le notizie, è riservato ai collaboratori esterni di carta stampata.

Nel ricordo di Paolo Antonilli anche due borse di studio per i ragazzi del quarto anno dell'Istituto d'istruzione superiore "Bertrando Spaventa": i loro elaborati sono stati consegnati alla giuria, saranno valutati durante l'estate, e due di loro vinceranno 500 €.

"Non ho conosciuto ovviamente Antonilli" ha detto Siano "ma forse avevamo in comune un animo rotondo, la sensibilità di chi fa questo mestiere come un medico, fermandosi a parlare con la gente. Questa è per me l'anima del giornalismo ed è ciò che spinge tanti, anche se precari e sottopagati, a continuare il proprio lavoro".

Silvia Siano si è poi rivolta agli studenti, chiedendo se qualcuno di loro ha pensato di intraprendere la professione giornalistica. "Ai ragazzi voglio dire di fare i giornalisti, ma anche di essere sempre solidali con i colleghi: non facciamoci le scarpe tra di noi a solo vantaggio degli editori. Ringrazio il Premio e la giuria per avermi dato l'occasione di raccontare la mia storia". Intenso il ricordo di Paolo Antonilli nella parole dei suoi amici e colleghi.

"Paolo non era solo un amico, era un punto di riferimento" ricorda Luigi Di Fonzo, il suo caposervizio al giornale. "Credo che anche il territorio senta la sua mancanza. Paolo era molto schivo, forse adesso si starà arrabbiando per questo Premio. Ma il fatto che il suo nome oggi sia legato all'amore per la professione giornalistica è molto bello. Il giornalismo è legato alla crescita della società: il modo in cui Paolo faceva il giornalista ha permesso a tanti di crescere". Il presidente della giuria Liguoro ha ricordato che Paolo Antonilli è "un simbolo vivo del giornalismo", per la sua passione e perché convinto dell'utilità del quotidiano nel risolvere i problemi dei cittadini. "Oggi la professione è a un punto di svolta" ha messo in chiaro Liguoro "i vecchi pilastri dell'informazione erano la carta stampata e la radiotelevisione. Adesso i nuovi mezzi, internet con i suoi social network, sono una galassia informe che deve trovare un ordine. Un ordine non burocratico" ha aggiunto "ma di etica: i valori del vecchio giornalismo devono essere trasferiti nel nuovo".


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