CityModa, processo al via con sette imputati: per l'accusa si aprì senza l'agibilità

E' approdata in aula, dopo la conclusione delle indagini, la vicenda relativa all'inaugurazione del concept store CityModa a Santa Teresa di Spoltore nel luglio del 2009, ed alle modalità con cui sarebbe stata rilasciata la necessaria agibilità.

Il processo, di cui si è svolta la prima udienza, conta sette imputati, tra cui il titolare Giancarlo Fiore, l'allora sindaco di Spoltore Franco Ranghelli e l'ex comandante della polizia municipale Enrico Monaco. La vicenda che fa da contesto è l'apertura di CityModa, che secondo l'accusa sarebbe avvenuta nonostante mancasse l'agibilità, e sarebbe dunque stata possibile per mezzo di presunti favori di vario tipo, ossia sconti e agevolazioni da usare nella struttura, buoni spesa o persone da assumere.

Nel corso dell'udienza sono stati ascoltati i primi testimoni chiamati dall'accusa. Il primo a rispondere alle domande del pm Gennaro Varone è stato Giuseppe De Sanctis, ex responsabile dell’area urbanistica del Comune di Spoltore che, rispondendo alle domande poste dal pm, ha affermato che "ho lavorato presso l'ente dal 2005 al 2009 e, fin che ci sono stato io, non è stata rilasciata l'agibilità per CityModa, che tuttavia aprì lo stesso al pubblico".

Riguardo i sopralluoghi effettuati poco prima dell'apertura, De Sanctis ha oltretutto detto che "le opere di urbanizzazione erano incomplete, e mancavano i lavori edili, tra cui il parcheggio interrato non ancora completo ed una rampa ancora inaccessibile".

Del tutto conformi alle dichiarazioni di De Sanctis anche quelle dell'agente della Forestale Michele Brunozzi: "L'agibilità non poteva proprio essere rilasciata perché non è mai stata chiesta almeno fino a quando CityModa è rimasto aperto, il 7 aprile 2010".

I testimoni dell'accusa saranno nuovamente chiamati a deporre in occasione della prossima udienza, in programma a marzo 2015.