Nessun passo avanti per limitare gli
effetti devastanti del surriscaldamento del pianeta se i leader
dei Paesi industrializzati non "faranno il primo passo
concreto" fissando "obiettivi a medio termine, a partire dal
taglio del 25-40 per cento delle emissioni di gas serra entro
il 2020". Ne e' convinto il Wwf che ha parlato tramite il suo
responsabile internazionale sulle questioni climatiche, Kim
Bering Becker, in un approfondimento con i giornalisti in una
delle sale stampa allestite a Coppito per il G8 dell'Aquila.
Paesi industrializzati ed economie emergenti, ha riferito, "non
troveranno un'intesa" nel quadro Major Economies Forum (Mef)
che si discute nel pomeriggio. "Bisogna uscire dalle posizioni
contrapposte che vedono Stati emergenti e nazioni
industrializzate aspettare gli uni il primo passo degli altri
verso la riduzione delle emissioni di Co2", ha sottolineato
Bering Becker, "e dovranno essere i Paesi sviluppati,
principali responsabili dell'inquinamento, a fare il primo
passo per uscire dall'impasse". Bene invece il risultato
ottenuto sulla partnership globale per accrescere e potenziare
le tecnologie "amiche dell'ambiente": "Si inizia a mettere in
campo", ha concluso il rappresentante dell'associazione
ambientalista, "qualche misura concreta in materia di
adattamento e mitigazione degli effetti del surriscaldamento
climatico. Ci abbiamo lavorato molto e contiamo di raggiungere
risultati positivi da verificare in un auspicabile incontro di
novembre in vista della conferenza di Copenaghen".