Clima politico turbolento in Europa: la finanza dribbla l’incubo spread

23 Febbraio 2017   09:20  

Il clima di incertezza politica che sta turbando l’Europa non fa bene al mercato finanziario. All’indomani delle dichiarazioni di Marine Le Pen, che vorrebbe far uscire la Francia dall’area euro, dall’Unione Europea e dalla Nato, si è verificato un importante differenziale di rendimento – meglio conosciuto come spread tra i btp a 10 anni e il bund tedesco.

A fronte di una tale confusione, sia dal punto di vista politico che da quello finanziario, quindi, le conseguenze principali si riversano sugli investitori, che vedono accrescere la volatilità, ma soprattutto i timori di perdere i propri risparmi a causa della convergenza internazionale. È comunque importante ricordare la presenza della Banca Centrale Europea, che in questi contesti opera da diversi anni ed è abituata a vigilare e a non provocare terremoti finanziari di grande portata, o quanto meno a ricomporli in un arco di tempo abbastanza ragionevole. È altresì verosimile pensare che in tanti in Italia preferiscano acquistare titoli di stato nazionali, anziché virare su quelli emessi dagli altri governi europei.

Per evitare le ripercussioni più importanti, è fondamentale puntare a titoli a lunga scadenza. Infatti coloro che hanno acquistato negli anni titoli come Bot, Ctz, Cct, Btp, Etf e obbligazioni governative dell’area euro, in questi giorni stanno perdendo attorno all’1%, ma questi titoli, in realtà, stanno vivendo un periodo negativo già dallo scorso agosto. Passando in rassegna solo gli ultimi mesi, l’investitore potrebbe pensare di contabilizzare le perdite e di vendere il prima possibile, ma è importante scegliere titoli a lunga scadenza proprio per evitare l’effetto elastico. Per coloro che invece vorrebbero totalmente “dribblare” le conseguenze dell’instabilità finanziaria europea, la soluzione è nei titoli a tasso variabile o nei Btp legati all’inflazione europea.

Per gli investitori che amano il rischio e vogliono puntare tutto sul rendimento, è importante aumentare la diversificazione valutaria con un crescendo che punti al 40%. Gli investimenti in ETF a lungo termine danno l’opportunità di crescita del capitale investito pur contenendo costi e rischi correlati all’investimento, come si legge su Blog.moneyfarm.com Puntare a yen, franchi svizzeri, corone norvegesi, dollari australiani e canadesi porterà vantaggi al portafoglio anche a breve termine. Per quel che riguarda gli Etf, alcuni titoli, essendo denominati in dollari americani, beneficiano nel rendimento dell’inflazione d’oltreoceano, che cresce a ritmi più importanti rispetto a quelli europei. Da non sottovalutare le prestazioni dei titoli corporate bond asiatici e degli etf specializzati nel settore oro. Sono fondi in grado di garantire un certo rendimento anche se il mercato continua ad essere instabile.

Nonostante la situazione di forte incertezza, sono tanti gli investitori che intendono cavalcare l’onda e sfruttare il rischio puntando gran parte dei loro risparmi sugli Etf a leva. Sono opzioni in grado di moltiplicare da 2 a 5 volte nell’arco di un giorno la variazione giornaliera della valuta che è stata scelta o dell’oro. Identico discorso può valere anche per i bund tedeschi a leva 3 o a leva 5. I vantaggi notevoli dovuti da questi boost è però ampiamente compensato anche dalle perdite. Infatti, la leva si applica sia alle variazioni positive che a quelle positive, e quindi è possibile che il titolo perda quote considerevoli nel giro di pochi giorni.


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