"Mi dimetto - ha spiegato ieri il presidente Ottaviano Del Turco - per non trascinare l'istituzione regionale in una vertenza giudiziaria. Se ci sono responsabilità sono di natura personale e non collettiva”.
Fino a prova contraria, e ferma restando la presunzione di innocenza dei politici ed amministratori coinvolti, il ciclone giudiziario ha di fatto però investito in pieno l'istitutuzione regionale, nel suo prestigio, nella sua credibilità agli occhi dei cittadini.
A testimoniare questo stato di cose il clima che si respira in queste ore a Palazzo dell'Emiciclo. Tra i dipendenti di lungo corso l'impressione è quella di rivivere i giorni surreali seguiti alla notte di San Michele del settembre '92, allorchè tutta la giunta regionale guidata dal presidente Rocco Salini finì in carcere. Gli uffici e i corridoi di palazzo dell'Emiciclo in verità questa mattina erano come non mai deserti e silenziosi. Oggi è venerdi, ci spiega qualcuno, non ci sono commissioni, né altre attività in agenda. Molti dipendenti sono in ferie, qualcuno in malattia. Nessun consigliere regionale si è fatto vedere, e dunque questa mattina non c'era nemmeno il consueto via vai del numeroso personale politico.
E sono proprio per i collaboratori delle segreterie politiche i giorni piu' amari e carichi di preoccupazione.
Da un giorno all'altro la legislatura è finita, nel peggiore dei modi, e per circa un centinaio di collaboratori co.co.co, che guadagnano in media 800 euro al mese , si spalancano le porte della disoccupazione.
Analoga sorte anche per gli assistenti con contratto a tempo determinato. La norma che avrebbe consentito la loro stabilizzazione si è arenata tra le polemiche, i veti incrociati, le ristrettezze di bilancio. Di stabilizzazione, se ne può essere certi, se ne riparlerà nell'incipiente campagna elettorale e nella prossima legislatura. Per molti degli attuali collaboratori, però, l'esperienza lavorativa in regione Abruzzo può dirsi conclusa, perchè saranno altri a salire sulla prossima nave.
FT