Collelongo, cenni storici e turistici

03 Luglio 2012   15:22  

 Collelongo a 945 m. s.l.m., nella valle del fossato di Rosa alle falde del monte Malpasso, è così chiamato dai monti circostanti detti “longagna”.
Si costituì nei secoli X-XI dal raggruppamento degli abitanti di sette “castelli”: Vettorica, Troja Mesula, Rocca di acero, Castulo, Moscuso, Sclavo.
Fu feudo nel XII secolo del conte Ruggero di Albe; nel 1268 Carlo d’Angiò lo assegna a Giovanni Matteo in cambio dell’aiuto prestatogli nella lotta contro Corradino.
Nel 1316 appartiene ancora alla contea d’Albe, ma più tardi passa sotto il conte di Celano.
Nel 1582 i Piccolomini lo vendono a Girolamo Carlucci di Magliano, la cui moglie Bartolomea, rimasta vedova e sposato in seconde nozze un Sannesi, lo porta in eredità a questa famiglia che lo tenne fino al 1736, quando passò in eredità ai Pignatelli, Signori di San Demetrio ai quali rimarrà fino al 1806, quando Collelongo diventerà comune autonomo.
Prima del terremoto del ‘15, il paese presentava superbi palazzi signorili, fra cui il palazzo Botticelli, oltre la torre baronale.
Tra le emergenze turistiche ricordiamo: la chiesa parrocchiale di Santa Maria Nuova, cippi funerari romani, statua marmorea di Sant’Antonio abate, affresco cinquecentesco e campanile edificato sui resti di una torre medioevale; la chiesa della Madonna del Monte, edificata sui resti di una preesistente costruzione.
Oggi è possibile ammirare ancora la cinquecentesca chiesa di Santa Maria, il cui portale è affiancato da cippi funerari di epoca romana, i resti del castello baronale, ai piedi del monte Calvario, la zona di Amplero e la parrocchiale di Santa Maria del Rosario.


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