Comitato Provincia dei Marsi: ''Un'unica provincia regionale e 6 unioni territoriali''

30 Agosto 2012   17:07  

Riceviamoi da Attilio Francesco Santellocco, del Comitato Territoriale Provincia dei Marsi e pubblichiamo.

''A seguito della prima seduta del Consiglio per le Autonomie Locali della Regione Abruzzo, chiamato a formulare (entro il 02 Ottobre p.v.) un’ipotesi di riordino delle circoscrizioni provinciali sulla base delle previsioni di cui al comma 3 art. 17 del D.L. 95/2012 (convertito con Legge n. 135 del 7 agosto 2012), il Comitato Territoriale Provincia dei Marsi, in attesa di un pronunciamento formale dei sindaci della Marsica sul tema, intende esprimere la propria posizione sulla base di quanto emerso in questa fase preliminare.

Innanzitutto si ribadisce la ferma contrarietà all’ipotesi che prevede la costituzione di due uniche province, una (Appenino-Adriatica) risultante dall’unione delle province di Chieti, Teramo e Pescara e l’altra (Italica) rappresentata dall’attuale provincia dell’Aquila, in quanto fortemente sbilanciata sotto ogni profilo (economico, demografico, infrastrutturale) e penalizzante non solo per le aree interne dell’Abruzzo, ma per l’intero sistema regione.

Relativamente all’ipotesi di costituzione delle due province risultanti dall’unificazione di Teramo con L’Aquila (Italica) e Pescara con Chieti, sebbene più equilibrata rispetto alla precedente, questa deve necessariamente essere accompagnata da un riassetto complessivo della provincia “Italica”, volto a dare adeguata e piena rappresentatività amministrativa ed istituzionale alla Marsica ed all’area Peligna-Alto Sangro.

Nell’ottica di un superamento definitivo dell’ente provincia così come oggi strutturato, e di un riassetto complessivo della regione Abruzzo più moderno e funzionale ai nuovi scenari economici ed istituzionali a livello europeo, il Comitato Territoriale Provincia dei Marsi auspica, in alternativa alle ipotesi di riordino finora avanzate, la previsione di un’unica provincia regionale (non potendo prevedere per il momento l’abolizione di tale ente per le vigenti norme costituzionali di cui all’art. 114: “La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. … ”) e la costituzione delle 6 unioni territoriali omogenee che ad oggi rappresentano incontrovertibilmente la naturale e più efficiente organizzazione territoriale ed amministrativa per l’espletamento delle funzioni residuali di area vasta assegnate alle Province.

L’unico dubbio è se l’attuale classe politica abruzzese, avrà il coraggio e la lungimiranza per adottare una tale scelta, o se, come sempre, prevarranno logiche partitiche di basso profilo, contrarie agli interessi dei cittadini, e non giustificabili in un momento di portata storica come quello rappresentato da questa fase di revisione e razionalizzazione dell’assetto amministrativo ed istituzionale della nostra regione.''


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore