Commissione grandi rischi inquisita: polemiche e tensioni

Bertolaso VS Rossini

04 Giugno 2010   13:31  

Polemiche e tensioni a seguito dell'iscrizione al registro degli indagati, da parte della dei sette membri della Commissione grandi rischi Franco Barberi, Bernardo De Bernardinis, Enzo Boschi (nella foto), Giulio Selvaggi, Gian Michele Calvi, Claudio Eva, Mauro Dolce. Il punto nel servizo del tg di Rete8 a firma di Luca Pompei

LA REPLICA DEL PROCURATORE ROSSINI A BERTOLASO: '' SI SONO ARRABBIATI MA NON CAPISCO PERCHE'''

"Si sono arrabbiati, ma non si capisce perché. Abbiamo sempre avuto rapporti civili, sono sorpreso". Lo ha detto il Procuratore della Repubblica dell'Aquila, Alfredo Rossini commentando le critiche piovute sulla Procura aquilana dal dipartimento di Protezione civile dopo i sette avvisi di garanzia inviati ieri ai componenti della Commissione grandi rischi che si riunirono il 31 marzo 2009.

Leggendo i titoli dei giornali con le rimostranze verso la Procura, Rossini ha aggiunto: "Non lo so che vuol dire. C'è un errore, chiaramente, nel senso che in tutti questi atti non si parla mai di Protezione civile. La Commissione grandi rischi: è solo quella l'oggetto! La Protezione civile non capisco cosa ci entri. Abbiamo capi d'imputazione precisi, che sono stati contestati e depositati. In tutti questi non c'è menzione della Protezione civile".

L'ITALIA DEI VALORI DIFENDE ROSSINI

Prima di attaccare il lavoro dei Magistrati della Procura della Repubblica dell'Aquila i capi della Protezione Civile dovrebbero farsi un esame di coscienza e ricostruire tutte le specificita' del caso L'Aquila". Lo dichiara l'onorevole Carlo Costantini, capogruppo IdV alla Regione, che parla di attacchi vergognosi alla Procura. "E' scorretto e fuorviante - dice - rispondere oggi con affermazioni scientifiche, ma di tipo generico (i terremoti non sono prevedibili) a contestazioni riferite ad una situazione particolarissima, che i cittadini ricordano perfettamente e che la Procura avra' di sicuro ricostruito nei minimi particolari". "Potrei citare - aggiunge Costantini - Giuliani o le dichiarazioni di Boschi al Sindaco dell'Aquila, ma posso anche limitarmi a semplici valutazioni legate al buon senso". "Tra una evacuazione ed il nulla o addirittura messaggi rassicuranti - sottolinea il capogruppo IdV - potevano esistere delle vie di mezzo, ad esempio un segnale di allerta, per consentire ad alcune istituzioni di valutare l'opportunita' di una sospensione temporanea delle proprie attivita'. O, ancora, tra una evacuazione ed il nulla o addirittura messaggi rassicuranti, poteva esserci una valutazione degli edifici piu' a rischio (peraltro in parte gia' censiti da uno studio di Abruzzo Engineering) ed un segnale specifico di allerta, circoscritto a chi in questi edifici lavorava o viveva. Qualcosa, rispetto al nulla o addirittura a segnali rassicuranti, poteva essere fatto, anche se i terremoti non sono prevedibili; diversamente, la Commissione Grandi Rischi avrebbe potuto tranquillamente restarsene a casa". "Ora - continua Costantini - se questo portera' al riconoscimento di responsabilita' penali, lo valuteranno i Giudici, nei processi, con le parti e con i loro difensori e non certo i Capi della Protezione Civile ed i loro sponsor". "I cittadini - conclude il Capogruppo IdV - hanno diritto a conoscere la verita'; la stessa verita' che, qualsiasi risultera' l'esito dell'inchiesta, il lavoro della Procura della Repubblica dell'Aquila sta cercando di far venire alla luce. Nell'interesse di tutti, anche e soprattutto di chi oggi si sente ingiustamente accusato e grida, invece, allo scandalo".

 

La rabbia di Bertolaso: vogliono distruggere la Protezione civile

 


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