Sono tre i candidati sindaco per le elezioni comunali a Teramo, in programma i prossimi 14 e 15 maggio: l'avvocato Carlo Antonetti per il centrodestra, il sindaco uscente Gianguido D'Alberto per il centrosinistra, e Maria Cristina Marroni, coordinatrice provinciale di Italia Viva.
Oggi alle 12 scadevano i termini per la presentazione delle liste dei candidate alle elezioni amministrative.
Gianguido D'Alberto, è il sindaco uscente che, dopo l'inaspettato successo alle scorse elezioni amministrative del 2018, tenta il mandato bis. In suo sostegno ci sono sette liste: Insieme Possiamo, Partito democratico, Movimento 5 stelle, ForTe, Teramo Vive, Bella Teramo e una lista del presidente della Provincia Calillo D'Angelo. Nel centrodestra Carlo Antonetti sarà appoggiato da cinque liste: Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia assieme a Noi moderati, Futuro In e AmoTe, in cui confluiranno anche i candidati di Azione. Maria Cristina Marroni sarà appoggiata da quattro liste civiche: Teramo protagonista, Azione politica, Teramo sul serio, e Nuovo ospedale a Villa Mosca.
Essendo Teramo un Comune con più di 15mila abitanti, se nessun candidato al primo turno dovesse ottenere la maggioranza assoluta, si procederà a un ballottaggio - in programma i prossimi 28 e 29 maggio - tra i due più votati. Nel caso ci dovesse essere una perfetta parità nel testa a testa, sarà eletto sindaco il candidato più anziano. Per garantire la formazione di una maggioranza solida con una sostanziale governabilità, alle liste collegate al candidato sindaco risultato vincitore sarà attribuito il 60% dei seggi. I restanti posti nel Consiglio comunale saranno assegnati alle altre liste in maniera proporzionale, attraverso il "metodo D'Hondt".
Alla divisione dei seggi, si andranno a eleggere nel totale 32 consiglieri escluso il sindaco, saranno ammesse tutte le liste e i gruppi di liste di candidati che avranno superato la soglia di sbarramento del 3% dei voti validi. Per quanto riguarda le modalità di voto, è ammesso il voto disgiunto, con l'elettore che potrà esprimere fino a due preferenze mantenendo però la parità di genere: un uomo e una donna.