Comunità Montane fondamentali per lo sviluppo delle zone interne

31 Maggio 2007   13:40  
In riferimento al dibattito in corso sugli organi di stampa in merito ai costi della politica e che ha coinvolto anche le Comunità Montane esprimo quanto segue. Sono favorevole ad una razionalizzazione delle Comunità Montane, soprattutto alla luce di quei casi macroscopici di non senso, in cui sono state istituite su territori con comuni a livello del mare. Non sono assolutamente d’accordo alla soppressione delle Comunità autenticamente montane, come il nostro caso: un territorio interamente montano. Da qualche anno siamo anche cresciuti, passando da tredici a quattordici comuni. Siamo una realtà, un punto di riferimento per i cittadini e per il territorio che altrimenti risulterebbe polverizzato. Potremmo quasi considerarci un comune di montagna di circa 10 mila abitanti, pur su un territorio di circa 400 kmq. Con trentacinque nuclei abitativi. Se oggi sono numerosi i turisti che possono apprezzare il nostro patrimonio paesaggistico ed architettonico: torri, chiese, conventi, lo si deve soprattutto alla serie di interventi di recupero che abbiamo realizzato in circa trent’anni dalla istituzione. Se ciò non fosse stato oggi ci sarebbero solo ruderi ed ortica... Siamo riusciti a raccordare tre Valli ed abbiamo dato vita all’unico Parco Naturale Regionale: il Sirente Velino. In un’economia di scala siamo riusciti a garantire numerosi servizi associati con i comuni per frenare l’esodo degli abitanti. Sono solo alcuni dei segni tangibili sotto gli occhi di tutti. Sopprimere una Comunità Montana come la nostra sarebbe un vero peccato, significherebbe far regredire un territorio che ce la sta mettendo tutta per sopravvivere. La Regione ci ha appena riconosciuto la titolarità dell’ambito sociale e stiamo già attuando il Piano, stiamo operando con figure professionali quali un sociologo, una psicologa e ad un’assistente sociale. Se si tratta di risparmiare sugli sprechi non bisogna prendersela con le Comunità Montane, solo perché sono più deboli e giovani giuridicamente. La legge istitutiva, la 1102 del 1970, fu emanata in attuazione degli articoli 44 e 129 della Costituzione. Come si possono valorizzare le zone montane, attuando una politica generale di riequilibrio economico sociale senza le Comunità Montane? Non significherebbe andare contro i principi della Costituzione della Repubblica Italiana? Il Presidente Giuseppe Venta

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