Concordia: scatta allerta meteo. Compagnia parte civile contro Schettino

19 Gennaio 2012   17:38  

Sarà varato domani dal Consiglio dei ministri il provvedimento per la dichiarazione dello stato di emergenza, dopo il naufragio della Costa Concordia.

Ad annunciarlo il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, al Senato. ''Insieme alla Protezione civile abbiamo predisposto il decreto per la dichiarazione dello stato di emergenza che sarà approvato domani - ha detto Clini - In attesa di questo provvedimento è stata già adottata dalla Capitaneria di Porto la delibera per la dichiarazione dello stato di emergenza locale, che è già attiva per prevenire danni sulla costa per l'eventuale dispersione del carburante''.

Sono riprese questa mattina alle 6, dopo lo stop di ieri dovuto a un'oscillazione del relitto, le ricerche dei sommozzatori e dei soccorritori a bordo della Costa Concordia. "Abbiamo finito le operazioni per aprire i varchi e ora iniziano le operazioni vere e proprie" ha detto il tenente di vascello Alessandro Busonero.

In sostanza sono stati aperti i varchi nel relitto della nave con microcariche di esplosivo. In particolare verrà ispezionato il ponte 4, a 18 metri di profondità, dove si sospetta ci possano essere dei corpi, in quanto in quel punto convergono i corridoi di evacuazione. E mentre resta di 11 il bilancio dei morti accertati, sono state identificate altre due vittime: si tratta di due cittadini francesi Jeanne Gannard e di Pierre Gregoire.

Ancora 21 invece le persone che mancano all'appello e la loro ricerca andrà avanti ''senza soluzione di continuità'', ha annunciato una nota dell'Unità di crisi presso la protezione civile della Provincia di Grosseto, presieduta dal prefetto Giuseppe Linardi. Ma tra le tante incognite, una delle più rilevanti con cui si troveranno a breve a fare i conti i soccorritori è il meteo. Si dovrebbe infatti rafforzare il vento e e nelle prossime ore sono previste mareggiate.

Un problema serio per i sub che stanno ispezionando la nave: c'è timore per la stabilità del relitto, che in caso di mareggiata potrebbe scivolare sul gradino sottostante e precipitare a 70 metri di profondità, inabissandosi completamente. Uno scenario che comprometterebbe sia i soccorsi, che le operazioni di svuotamento del carburante dai serbatoi.Proprio per quanto riguarda il recupero del carburante, il ministro Clini ha ricordato che "il programma per cominciare lo svuotamento dei serbatoi è pronto, ma è condizionato dalle operazioni per il recupero dei dispersi".

"Il programma - spiega - prevede lo svuotamento progressivo dei serbatoi e si dovrebbe completare non prima di due settimane dalla data di inizio e naturalmente speriamo che le condizioni climatiche rimangano almeno tali da non compromettere la posizione attuale della nave; altrimenti, il piano dovrebbe essere rivisto a seconda del suo posizionamento". Clini assicura che "sono già attive tutte le misure per contenere eventuali perdite di carburante o di altri liquidi che possano rappresentare un pericolo per l'ambiente".

Intorno alla nave sono state disposte le barriere assorbenti. Il mare attualmente è pulito, ma il timore che possa succedere l'irreparabile con il peggioramento delle condizioni meteo ha fatto correre ai ripari. E' stata pertanto messa in acqua la barriera assorbente, creata con i galleggianti delle imbarcazioni fornite dalla società livornese Labromare.Dal canto suo la Costa Crociere in una nota ha comunicato che "sta contattando tutti gli ospiti coinvolti nel triste incidente per assicurarsi sull'avvenuto rientro, sul loro stato di salute e per confermare loro il rimborso della crociera e di tutte le spese materiali ad essa collegate".

La compagnia ha inoltre annunciato di aver sospeso il comandante Francesco Schettino, al quale non fornirà assistenza legale, e di essersi costituita parte offesa davanti alla procura di Grosseto.I magistrati nutrono dubbi sulla versione fornita dal comandante che ha detto di aver gettato le ancore al largo per effettuare una rapida virata che ha consentito alla nave di avvicinarsi ulteriormente all'isola, dal lato sinistro del porto, e di evitare così il naufragio in mare aperto.

E' quanto si apprende da fonti giudiziarie. Per questo il nucleo subacqueo dei carabinieri di Genova, su incarico della Procura di Grosseto, ha ispezionato le ancore della Costa Concordia, per verificare se sono state gettate quando la nave era in moto, come ha dichiarato Schettino, o quando la nave si era già fermata.Il comandante avrebbe spiegato, durante l'interrogatorio di garanzia, di aver navigato a vista, ma di aver commesso un errore ordinando la virata troppo tardi, finendo in acque troppo basse; ma ha anche asserito di aver gettato le ancore con la nave in moto per accostarsi a riva. Saranno i risultati del sopralluogo di oggi pomeriggio a dire se il comandante, su quest'ultimo punto, ha mentito o se ha detto il vero.

Intanto il governo è intervenuto sulla pratica del cosiddetto 'inchino' delle navi nei pressi dei porti. "Occorre essere molto rigorosi, non lasciarsi trasportare da entusiasmi o dal fare favori, tenendo soprattutto conto del fatto che mettere a repentaglio la vita della gente è una enorme responsabilità" ha sottolineato il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri in collegamento con la trasmissione Rai 'Radio anch'io'. Per garantire che tutto ciò non debba più accadere, la titolare del Viminale chiede "una rivisitazione di tutto quello che è stato finora autorizzato, senza demonizzare nessuno e mantenendo comunque presente che probabilmente, se tutti avessero fatto il loro dovere fino in fondo, quello che è successo non sarebbe accaduto".

Fonte: Adnkronos


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