Concorso Asl per disabili, conclusione a tarda notte tra le contestazioni

Una dei vincitori sarebbe figlia di un collaboratore di D'Amario

12 Marzo 2015   12:44  

Ha immancabilmente scatenato polemiche e perplessità un concorso pubblico indetto dalla Asl di Pescara per l'assegnzione di due posti da impiegato, sia per l'esito che per la durata.

Il concorso, tenutosi lo scorso 25 febbraio e riservato a disabili, ha visto i partecipanti costretti a rimanere nell'aula magna dell'ospedale "Spirito Santo" per circa 16 ore, precisamente dalle 9:30 del mattino fin quasi all'una di notte.

Una durata spropositata, cui si sono aggiunte in conclusione contestazioni da parte di alcuni dei 44 candidati. Non solo e non tanto per i tempi a dir poco dilatati, decisamente difficili da sostenere per persone disabili: i parenti di alcuni partecipanti, a quanto risulta, si sono persino rivolti per assistenza legale alla Fials, sostenendo che "l'esito era già scritto" e chiedendo se ci fosse la possibilità di fare ricorso ed annullare il concorso.

Nell'occhio del ciclone, in particolare, una dei due vincitori, che a quanto riportato dal quotidiano il Centro sarebbe figlia di un collaboratore del manager dell'azienda sanitaria Claudio D'Amario. Da qui, l'appello della Fials al presidente della commissione affinché valuti attentamente se il concorso si sia svolto nel rispetto di tutte le procedure.

I vincitori svolgeranno un tirocinio della durata di 6 mesi, per 36 ore lavorative a settimana con un compenso di 600 euro al mese. Si tratta, in sostanza, di una sorta di pre-stadio per un'eventuale assunzione a tempo determinato: da quel che risulta, infatti, al termine dei 6 mesi di tirocinio i due impiegati sosterranno un colloquio, che in caso di esito positivo porterebbe all'assunzione a tempo indeterminato, in caso di esito negativo porterebbe a valutare se far ripetere il tirocinio.


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