"Il dato delle vendite di marzo e' un nuovo, severo monito sulla gravita' della crisi dei consumi".
Questo il commento di Confesercenti alle rilevazioni diffuse stamane dall'Istat. "Siamo ad un tracollo angosciante di interi settori del commercio, a partire da quello dell'abbigliamento da tempo in difficolta', con un pesantissimo - 9% ed una previsione di chiusura per il 2013 di 13-14 mila unita'"."Regge a fatica l'alimentare mentre soffrono sempre di piu' i negozi di vicinato che sfiorano una vera e propria Waterloo con un calo che, in volume, supera l'8% su base annua ed il 7% nei primi tre mesi di quest'anno. In questa situazione - prosegue Confesercenti - il rischio di desertificazione dei centri urbani si fa sempre piu' forte e va contrastato con estrema determinazione".
"La contrazione delle vendite segnala, se ancora ce ne fosse bisogno, anche lo stato di forte disagio nel quale versano i redditi delle famiglie italiane. Ecco perche' - secondo Confesercenti - servono misure forti a sostegno della crescita, tagliando con coraggio la spesa ed alleggerendo il carico fiscale di famiglie ed imprese".
"Gli annunci o il ricorso ad interventi tampone servono ormai a poco. Per ricreare un clima di fiducia in grado di far ripartire crescita e consumi ci vuole una svolta reale nella politica economica che tenga conto anche del fattore tempo".