Confessione shock di Campagnolo (Finmek):

13 Luglio 2007   12:44  
Otto millioni di euro di aiuti statali che dovevano servire a rilanciare la Finmek dell´Aquila, sono stati fatti sparire mediante società di comodo e utilizzati dai vertici dell´azienda e dai loro complici per acquistare, a proprio beneficio, lussuose ville ad altri beni di lusso. Lo ha confessato al pm di Venezia Paola De Franceschi, il numero due della Finmek Paolo Campagnolo, uno degli indagati, con pesantissime accuse, per il crack da 900 milioni di euro della Finmek solution. L´ulteriore conferma dell´atroce beffa di cui è stata vittima un´intera città e centinaia di lavoratori, non fa che rinfocolare l´indignazione. Martedi prossimo a L´Aquila i lavoratori in mobilità della Finmek torneranno a esprimere la loro rabbia nel corso di un sit-in. La Fiom Cgil ricorda che il governo si fece garante dell´accordo e ora, dunque, deve assumersi le sue responsabilità, trovando una soluzione alla crisi del polo elettronico. La Fim-Cisl ha oggi reso noto che si costituirà parte civile. La Finmek Solution di Carlo Fulchir e Roberto Tronchetti Provera fu portata a L´Aquila nel 2003 dall´allora sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta e presentata come l´azienda che avrebbe salvato il polo elettronico aquilano, perchè avrebbe garantito commesse da Poste, Ferrovie e Telecom. Ora Fulchir, Provera e i loro complici sono accusati di associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta, falso in bilancio. E a pagare il conto sono oggi i 573 lavoratori del polo elettronico aquilano ora commissariato. 347 di loro saranno accompagnati alla pensione con una mobilità lunga di 700 euro mensili, Per altri 178, il 30 agosto scade la cassa integrazione e dal ministero non ci sono a oggi garanzie, nè per la proroga della cassa integrazione, nè sul piano industriale di rilancio.

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