Consiglio regionale, ancora incerti i poteri

Di Paolo (Dc)

08 Settembre 2008   11:36  

"Nonostante siamo stati letteralmente sommersi da pareri, riflessioni e suggerimenti, non ci e' dato ancora sapere quali siano, ad oggi, dopo gli arresti operati dalla magistratura, i confini entro i quali il Consiglio regionale e' legittimato ad operare". A dichiararlo e' il capogruppo del PPE-DC in Consiglio regionale, Angelo Di Paolo. "Secondo un mio modesto giudizio - continua Di Paolo - l'unico parere valido a tutti gli effetti e' quello rilasciato dall'ufficio a cio' preposto, l'ufficio legislativo del Consiglio regionale, al quale, peraltro, era stato richiesto ufficialmente dal Consiglio regionale. In questo parere si legge, senza possibilita' di equivoco che, fino all'insediamento del nuovo Consiglio, quello ancora in carica puo' legiferare solo in casi eccezionali in quanto agisce in regime di prorogatio e quindi con competenze depotenziate. Mentre la 'riflessione' di un responsabile d'ufficio, o il parere di uno studio professionale, per cio' lautamente ricompensato (mi dicono che il parere in questione sia costato agli abruzzesi 11 mila euro) credo che lascino, oltre ad un ulteriore sperpero di danaro pubblico, solo il tempo che trovano. E' ancora vigente una legge regionale che consente il ricorso a professionalita' esterne (consulenze) solo nell'eventualita' che tali professionalita' non siano reperibili nell'organico dell'amministrazione, e questo non e' il nostro caso. Sorge il dubbio, quindi - aggiunge il consigliere - che chi si e' preoccupato di procurarsi gli 'ulteriori' pareri, lo abbia fatto allo scopo di giustificare iniziative che potremmo definire di dubbia legittimita'. Come ad esempio la proposta di legge, depositata in data 7 agosto, ben oltre la fatidica data del 14 luglio, con la quale, il firmatario vuole concedere un contributo di 250 mila euro alla manifestazione sportiva 'Coppa Interamnia', manifestazione che si e' svolta nei primi cinque giorni di luglio; insomma si propone una legge finalizzata alla concessione di un contributo ad una manifestazione a Consiglio scaduto e, per giunta, a sanatoria. Si ha la sensazione - conclude Di Paolo - che tutti i pareri esistenti in materia, fatto salvo chiaramente quello rilasciato dall'ufficio legislativo, abbiano un solo ed unico scopo; quello di far rimanere aperte le casse comuni (peraltro disastrate dallo scandalo della sanita') finalizzando il tutto alla rielezione di chi quei pareri se li e' procurarti. Il voto in cambio di un contributo ad un singolo, ad un sindaco ad una associazione".


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