Consiglio regionale: un buco nell'acqua...minerale

Commissione sulla ricostruzione: nessuna fretta

05 Ottobre 2010   17:51  

Dopo le ultime infuocate sedute, all'ordine del giorno del consiglio regionale c'erano le nuove norme sulle acque minerali.

Nel gennaio di quest'anno, lo ricordiamo, fu introdotto un canone pari ad un euro per ogni mille litri di acqua minerale imbottigliata.

Ora invece il ripensamento da parte della maggioranza: il canone, a causa della congiuntura economica e del terremoto, è troppo alto e metterebbe in crisi le aziende operanti in Abruzzo e i livelli di occupazione. Si propone così una riduzione del canone a 30 centesimi ogni mile litri, almeno per un anno, poi si vedrà.

Maurizio Acerbo con una pioggia di emendamenti ha per così dire rimarcato la sua netta contrarietà al provvedimento e minaccia anche un referendum se la modifica di legge dovesse essere approvata.

Di parere opposto il relatore di maggioranza Nicola Argirò, che invita, è il caso di dire, a guardare al bicchiere mezzo pieno e non a quello mezzo vuoto.

Alla fine però il tutto si conclude con un buco nell'acqua, viene meno infatti il numero legale e la seduta e la seduta si scioglie.

All'ordine del giorno c'erano anche, tra le altre cose, l'istituzione della commissione su Abruzzo engineering e della commissione consiliare speciale sulla ricostruzione. A margine dei lavori dell'aula, per rimanere almeno in tema, il consigliere Giorgio De Matteis rende noto: sono oltre 100 le aziende aquilane operanti in città che hanno risposto ai bandi per l'innovazione. E questo lascia ben sperare per l'efficacia della zona franca che verrà.

Il consigliere di opposizione Franco Caramanico, che aveva presentato un'interrogazione su rifiutopoli, risponde invece a distanza al ministro Altero Matteoli che ha definito necessari gli inceneritori per evitare emergenze.

FT

 


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