Un "ritocco" al bilancio sanitario abruzzese 2006 da 420 milioni di euro. "Sanitopoli" si arricchisce, sulle pagine dell'Espresso, di un nuovo capitolo, quello delle false cifre presentate per ottenere il finanziamento ministeriale erogato nell'ottobre 2007. Le cifre virtuose e il piano di rientro triennale (2007-2009), si legge sull'Espresso, avevano convinto Padoa Schioppa a concedere i 420 milioni del fondo sanitario nazionale, bloccati da tempo per i debiti accumulati dalla Regione Abruzzo. La "simulata" virtu' rappresentata dalla Regione Abruzzo, secondo l'Espresso, invece, viene smentita dal buco reale di 180 milioni di euro. Un vero e proprio "raggiro", per il quale il dirigente ministeriale Francesco Massicci, del dipartimento Ragioneria generale dello Stato, ipotizza drastici provvedimenti per l'Abruzzo, compreso il commissariamento. Dalle trascrizioni delle intercettazioni telefoniche ordinate dal procuratore di Pescara Nicola Trifuoggi e dai sostituti Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli, emerge che e' Giampiero Di Cesare, direttore regionale del settore sanita' in Abruzzo, a chiamare il 4 febbraio Bernardo Mazzocca, ex assessore alla sanita', a riferire dei 180 milioni di euro mancanti nel bilancio 2006. Mentre, sempre dalle intercettazioni, scrive L'Espresso, e' Carmine Cipollone, del servizio bilancio della Regione Abruzzo, a verbalizzare la mancanza in bilancio dei 180 milioni di euro. Altro passaggio chiave nella vicenda e' l'intervento dell'ex presidente del Senato Franco Marini su richiesta di Del Turco. Marini, interpellato dall'Espresso nega pero' qualunque manovra sotterranea, raccontando di un incontro a cena dello stesso Del Turco con il presidente del Consiglio Romano Prodi e il ministro Padoa Schioppa. Una cena politica, alla vigilia della sfiducia del governo Prodi al Senato, che non ha fermato pero' le verifiche del ministero dell'economia. Cosi' il commissariamento tanto temuto da Del Turco, infine e' arrivato, l'"adivisor" ministeriale vigilera' da settembre sulla sanita' abruzzese e su quei conti "ritoccati" per risanare i debiti.
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