Contributi agricoli dall'Ue, scoperta maxi truffa da 27 milioni

Inchiesta della Finanza in tutta Italia

28 Novembre 2008   10:49  

La Guardia di finanza di Pescara, nell'ambito di un'operazione denominata "Set Aside", ha sgominato un'associazione a delinquere che drenava fondi pubblici di origine comunitaria e nazionale percependo indebitamente i contributi erogati dall'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea). I fondi richiesti e ottenuti da questa organizzazione attraverso meccanismi fraudolenti dovevano essere destinati, per legge, alla messa a riposo dei terreni seminativi, nell'ambito della misura chiamata "Set Aside", il termine che poi ha dato il nome all'operazione della Finanza. Si trattava, cioe', di incentivi liquidati dall'Agea dopo una fase di istruzione e controllo delle richieste ad opera delle Regioni o delle Province. Le indagini del Nucleo di polizia tributaria di Pescara, che hanno preso il via a settembre 2005, hanno consentito di scoprire che tra il 2003 e il 2006 l'organizzazione, ramificata su tutto il territorio nazionale, ha sviluppato una frode complessiva di 26milioni e 908mila euro attraverso la produzione di falsa documentazione. Ad attuare la truffa sono stati non solo coloro che hanno percepito indebitamente i fondi ma anche alcuni dirigenti pubblici dell'Agea che si sono resi complici. Gli indagati sono complessivamente 133, e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma ha disposto il sequestro preventivo nei confronti degli indagati di beni mobili e immobili, finalizzato alla confisca, per un valore di 16 milioni di euro. I sequestri disposti dall'autorita' giudiziaria sono stati eseguiti ieri in diverse regioni d'Italia da 52 reparti delle Fiamme Gialle, coordinati da Francesco Rampolla, comandante provinciale di Pescara. Il sostituto procuratore che si e' occupato dell'inchiesta "Set Aside" e' Tiziana Cugini, della Procura di Roma, il gip che ha disposto i sequestri preventivi Sandro Di Lorenzo. Le indagini sono state svolte prima sotto la direzione della Procura di Lanciano (Chieti), poi quella di Pescara e infine quella di Roma, col coordinamento centrale del secondo Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza e dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) della Commissione europea di Bruxelles.

Le indagini della Guardia di Finanza sono cominciate con l'individuazione di un sistema fraudolento realizzato in Umbria e finalizzato ad ottenere indebitamente finanziamenti pubblici per la messa a dimora di terreni. Dopo essere stati scoperti i due soggetti beneficiari, uno umbro e uno abruzzese, hanno dovuto restituire oltre 665 mila euro. L'attivita' di monitoraggio delle Fiamme Gialle e' quindi proseguita ed ha riguardato tutte le erogazioni concesse in Italia nell'ultimo quinquennio per importi superiori a centomila euro. Sono state scoperte cosi' erogazioni sospette per oltre 26milioni di euro in favore di 119 soggetti, concentrati per lo piu' tra Calabria (dieci milioni di euro), Puglia (5 milioni di euro) e Sardegna (11 milioni di euro). Queste persone erano legate o da vincoli di parentela o da una certa contiguita' territoriale dei luoghi d'origine (nelle province di Nuoro, Catanzaro, Crotone e Cosenza i comuni interessati erano pochissimi). Le indagini hanno interessato, poi, l'Agea e i dipartimenti agricoltura delle Regioni da cui sono partite le richieste di liquidazione degli elenchi della misura "Set Aside". Le Fiamme Gialle hanno scoperto cosi' che in tutti i casi era stata prodotta documentazione falsa oppure prodotta attraverso la ricomposizione di documenti originali. Per gli investigatori i livelli dell'organizzazione, definita articolata e verticistica, erano tre: su un piano c'erano i 119 percettori dei contributi, su un altro gli intermediari, che hanno fatto da trade d'union tra il livello apicale e la base, e i funzionari dell'Agea, addetti all'autorizzazione dei pagamenti della misura "Set aside", che hanno garantito la riuscita dell'operazione criminale. Alla luce delle indagini e' stato chiesto e ottenuto il maxi sequestro preventivo nei confronti degli indagati, che ha riguardato circa 110 conti correnti con saldi di circa un milione di euro, circa 4 milioni di euro in quote societarie, 159 appartamenti per un valore catastale di circa 3 milioni di euro, 139 locali tra locali e pertinenze per un valore di 2 milioni di euro, 3.400 ettari di terreni per 5 milioni e mezzo di euro e 242 tra automobili e moto. I sequestri sono stati eseguiti nelle province di Cuneo, Varese, Milano, Mantova, Verona, Reggio Emilia, Arezzo, Perugia, Ancona, Macerata, Ascoli Piceno, Pesaro Urbino, Teramo, L'Aquila, Chieti, Roma, Viterbo, Latina, Napoli, Bari, Lecce, Brindisi, Taranto, Cosenza, Reggio Calabria, Catanzaro, Crotone, Messina, Nuoro, Sassari e Cagliari. Illustrando l'operazione, Rampolla ha fatto notare che i soldi percepiti illegittimamente dagli indagati "escono dal bilancio dell'Unione europea ma in realta' sono soldi di tutti, visto che la UE si finanzia con risorse dei cittadini".


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