Coronavirus. Oltre 165mila morti, nel mondo più di 2 milioni contagiati dal virus

20 Aprile 2020   09:32  

Nel mondo sono oltre 165mila i morti con coronavirus e più di 2,4 milioni le persone che hanno contratto l'infezione. Sono questi gli ultimi dati della Johns Hopkins University, che parla di 2.404.325 contagi confermati al livello globale e 165.238 vittime.

Solo gli Stati Uniti registrano 40.991 decessi e 759.687 casi. "Gli Usa continuano a fare costanti progressi in questa guerra contro il coronavirus". Lo ha detto il Presidente americano Donald Trump nel briefing alla Casa Bianca.  Ed ha poi ricordato che fino a questo momento sono 4,18 milioni le persone che sono state sottoposte al test del coronavirus.

Il Vicepresidente Usa, Mike Pence, che dirige la task force per affrontare l'epidemia ha spiegato che il Presidente "continuerà a incoraggiare i governatori a trovare modi per consentire agli americani di tornare a lavorare in modo sicuro e responsabile".

Giovedì scorso, Trump ha presentato un piano in tre tappe per la riapertura delle attività economiche e sociali dopo il "lockdown" e nel paese sono cresciute negli ultimi giorni le proteste contro il confinamento. Saranno i governatori a dover stabilire il momento giusto per aderire al piano di riapertura, ma ha detto che 29 dei 50 stati dell'Unione potrebbero già cominciare.

La risposta di diversi governatori, sia repubblicani che democratici è stata immediata: senza un'adeguata disponibilità di test e di protezioni sanitarie, non si può programmare la fine del confinamento. 

Cina. 12 nuovi casi di contagio, 8 provenienti dall'estero Sono dodici i nuovi casi confermati di contagio da coronavirus in Cina, otto dei quali provenienti dall'estero, in discesa rispetto ai sedici di ieri. I quattro casi sviluppatisi localmente si trovano in aree al confine con la Russia (tre nello Heilongjiang e uno in Mongolia Interna) che sono oggi la principale fonte di preoccupazione per la Cina riguardo i casi provenienti dall'estero, dopo un picco di contagi in corrispondenza del punto di frontiera di Suifenhe, nello Heilongjiang, nelle scorse settimane. L'ultimo bollettino della Commissione Nazionale per la Sanità annovera anche 49 casi di contagio asintomatici, in lieve aumento rispetto ai 44 di ieri. In totale, i casi di contagio  dall'inizio dell'epidemia sono 82.747 e il numero di decessi rimane fermo a quota 4.632, mentre si trovano ancora ricoverati 1.031 pazienti affetti da coronavirus.

Scuole nell'Hubei riaprono il 6 maggio Le scuole superiori della provincia cinese dell'Hubei, epicentro dell'epidemia di coronavirus, riapriranno il 6 maggio per gli studenti dell'ultimo anno. Le scuole e le università cinesi erano state chiuse alla fine di gennaio. L'esame per l'ingresso all'università, il temutissimo Gaokao, si terrà il 7 luglio, un mese più tardi rispetto agli altri anni, hanno annunciato le autorità locali. Nella provincia vivono 59 milioni di persone, l'equivalente dell'Italia, e qui si è concentrato il 97% dei 4.632 morti da coronavirus in Cina e l'82% dei contagi, 82.747, ufficialmente registrati nel Paese.

Giappone. 171 morti e 10.751 contagiati. Ospedali verso crisi I medici giapponesi sostengono che le misure anti-coronavirus devono essere molto migliorate, per evitare il collasso del sistema sanitario. Superata la soglia dei 10.000 casi di Covid-19, secondo gli esperti le misure contro l'epidemia sono troppo lente e anche se per ora il Paese è meno colpito di quelli europei è pur sempre al terzo posto in Asia dopo Cina e India ed è alla pari con la Corea del Sud. Il Giappone regista 171 morti e 10.751 contagiati, pur essendo in stato d'emergenza da circa un mese, inizialmente in sette regioni ma ora in tutto il territorio nazionale. Il premier Shinzo Abe ha imposto ai cittadini di ridurre i contatti con altre persone del 79-80 per cento e il numero di persone trasportate dai servizi pubblici di Tokyo è caduto significativamente ma le misure non impediscono alla gente di uscire e molti negozi e anche ristoranti sono ancora aperti nonostante le associazioni dei medici avvertano che il sistema sanitario sta lottando per far fronte alle difficoltà. "Il sistema è sull'orlo del collasso in molte zone del Giappone", ha detto l'infettivologo Kentaro Iwata, dell'Università di Kobe, che ha rivolto molte critiche alla risposta governativa alla crisi.

Corea del sud. 10.674 casi, 236 i decessi La Corea del sud ha riportato 13 nuovi casi di coronavirus, di cui 7 importati e 8 domestici. I contagi, saliti a 10.674 totali, si sono mantenuti sotto quota 20 per il terzo giorno di fila, aumentando la fiducia sul contenimento della pandemia.  I decessi complessivi sono 236, mentre i guariti si sono portati a 8.114, pari a 72 in più rispetto a sabato.    


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