La D’Annunzio introduce un corso universitario dedicato alla violenza di genere: un'iniziativa innovativa per formare futuri professionisti sul riconoscimento e contrasto del fenomeno
A partire dall'anno accademico 2024-2025, l’Università "Gabriele d’Annunzio" offrirà un insegnamento specifico sulla violenza di genere, con l’obiettivo di dotare gli studenti di competenze multidisciplinari. Attraverso lezioni e seminari tenuti da esperti del settore, gli studenti impareranno a comprendere, prevenire e contrastare il fenomeno.
L'università "Gabriele d’Annunzio" inaugura un corso accademico intitolato "Violenza di genere: comprensione, prevenzione e contrasto" che verrà attivato a partire dal secondo semestre del prossimo anno accademico. Questa nuova proposta didattica è frutto di una lunga collaborazione tra l’ateneo e varie istituzioni pubbliche e private del territorio, con lo scopo di formare futuri professionisti sul delicato tema della violenza di genere, fornendo loro le competenze necessarie per affrontare questo fenomeno in maniera efficace.
Il corso, che si terrà presso il Campus di Chieti, avrà una durata di 72 ore di lezioni frontali, e vedrà la partecipazione di docenti provenienti dai dipartimenti di Psicologia Clinica e Psicologia Sociale, nonché di tre magistrati dei tribunali di Pescara e Chieti. A coordinare l’iniziativa sarà la professoressa Maria Cristina Verrocchio, titolare del corso e docente di Psicologia Clinica presso il Dipartimento di Psicologia.
Le lezioni non si limiteranno a un approccio teorico, ma includeranno anche seminari e discussioni di casi reali grazie all’intervento di esperti che operano direttamente nel contrasto alla violenza di genere. In questo modo, gli studenti potranno confrontarsi con professionisti del settore, apprendendo dai loro esempi concreti come riconoscere e contrastare episodi di violenza in diversi contesti.
Il corso sarà aperto a tutte le studentesse e studenti dei corsi di laurea magistrale e a ciclo unico dell’ateneo. L’approccio sarà multidisciplinare, integrando aspetti storici, sociali e politici del fenomeno. Verranno inoltre trattati i fattori di rischio e i fattori di protezione, il profilo psicologico sia delle vittime che degli aggressori, e saranno esplorate le varie strategie di prevenzione e contrasto applicabili in diversi ambiti professionali. Dal punto di vista giuridico, particolare attenzione sarà dedicata agli strumenti di contrasto previsti dal diritto civile e penale, con un focus sulle novità introdotte dalla Riforma Cartabia.
L’università "Gabriele d’Annunzio" ha già intrapreso diverse iniziative in merito alla lotta contro la violenza di genere. Nel 2023, l’ateneo ha istituito la figura della Delegata per l’inclusione, le pari opportunità e le politiche di genere, ruolo assegnato alla professoressa Michela Cortini. Questa nuova figura testimonia l’impegno dell’ateneo nel promuovere una cultura basata sull'uguaglianza e sulla tutela dei diritti umani, sia all'interno dell'istituzione che nella società in generale.
Il rettore Liborio Stuppia ha sottolineato l’importanza dell’insegnamento nella missione accademica della d’Annunzio. "L’istituzione di questo corso è una conferma del nostro impegno nella sensibilizzazione e nella tutela dei diritti umani. La nostra università si propone di offrire un contributo significativo al contrasto della violenza di genere, mettendo a disposizione le proprie competenze e risorse accademiche in collaborazione con magistrati e altre istituzioni coinvolte in questo ambito."
L’iniziativa rappresenta un importante passo avanti per l’ateneo, che da anni si impegna nella promozione di progetti di formazione e sensibilizzazione rivolti a studenti, docenti e personale amministrativo. In un contesto sociale dove i casi di violenza di genere continuano a emergere con preoccupante frequenza, il nuovo corso si pone come strumento essenziale per preparare i futuri professionisti a fronteggiare queste sfide con un approccio informato e consapevole.
Attraverso questo insegnamento, l’università vuole contribuire alla diffusione della cultura della legalità, promuovendo una formazione attenta ai bisogni sociali e alle problematiche attuali.