Corte dei Conti: ecco gli sprechi nella pubblica amministrazione

Inaugurato l'anno giudiziario

26 Febbraio 2009   13:46  

L'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte Dei conti, che si è celebrata questa mattina a L'Aquila nella nuova splendida sede dell'ex carcere di San Domenico , ha rappresentato come  sempre una preziosa occasione per avere un quadro aggiornato sul grado di trasparenza dei conti pubblici della Regione e degli Enti locali, e del coretto uso da parte degli amministratori dei soldi dei contribuenti.
E nelle relazioni del  procuratore regionale Bruno di Fortunato e del presidente Giuseppe Palumbi molti sono stati gli spunti di riflessione per le autorità politiche presenti.

"Le segnalazioni del cattivo uso del pubblico denaro - afferma il procuratore regionale Bruno Di Fortunato - che pervengono a questa Procura regionale sono l'espressione di un'esigenza avvertita nella società civile e vanno interpretate come la domanda di giustizia". "Nella difesa del pubblico denaro -  aggiunge - che molti, chissà' perché, facilmente dimenticano essere quello di tutti noi contribuenti, assume un rilievo non trascurabile l'azione della Procura in tema di responsabilità degli amministratori degli enti locali. Troppe volte - ha aggiunto il procuratore - gli amministratori sono poco attenti nel rispettare non solo la competenza dell'organo che deve esprimere la volontà ma anche le rigorose norme che impongono la effettuazione delle spese nei limiti degli stanziamenti dei bilanci, provocando anche frequenti, ulteriori aggravi per interessi e spese legali". Un fenomeno a cui, secondo Di Fortunato, si aggiunge "una inerzia nell'acquisire nelle casse degli enti locali le entrate deliberate e quelle derivanti dalle leggi". In merito all'attività svolta dalla Procura, il procuratore ha ricordato che il suo organo nel 2008 ha dovuto gestire un carico di 1487 fascicoli istruttori, ai quali se ne sono aggiunti altri 997. Nel corso dell'anno sono state chieste condanne per 3.192.828 euro, con 29 atti di citazioni in giudizio dei quali 25 di responsabilità e 4 per resa di conto.


SPRECHI E ILLECITI NEGLI ENTI PUBBLICI

Per quanto riguarda gli Enti pubblici,dalla relazione emerge che c'e' stato un "inadeguato o non corretto esercizio delle funzioni da parte degli amministratori, dei dipendenti delle amministrazioni e dell'alta dirigenza". Con 11 sentenze sono stati giudicati 7 sindaci, vari assessori, un commissario regionale di consorzio industriale, direttori dei lavori, alti ufficiali, per ipotesi di danno ricomprendenti abusivi rimborsi in connessione con la carica politica; revoca di opere pubbliche gia' programmate; spese legali per soccombenza in materia elettorale; erronea contabilizzazione dei lavori; assunzione di dirigente in base a requisiti incontrollati; omissione d'accertamenti doverosi in sinistri automobistici; omessa resistenza in giudizio; risarcimento per ritardata realizzazione d'opera pubblica ferroviaria; mancata o ritardata attivazione di surroga convenzionale assicurativa in giudizi civili per danni arrecati a terzi. Nel merito si sono registrate 3 sentenze di condanna e 8 assoluzioni con varie motivazioni.

LE SPA COSA LORO

 Bruno Di Fortunato ha parlato anche di "istruttorie di rilievo che riguardano la gestione delle spa pubbliche in cui - ha detto - gli amministratori hanno operato con criteri di gestione personalistici contrari al corretto uso di risorse pubbliche e con metodi dai quali emergono sistemi di favoritismo, scarsa trasparenza e scarsa economicita' della spesa. In molte vicende - ha aggiunto il procuratore regionale - sono segnalati metodi di retribuzione contrari al principio dell'onnicomprensivita' della stessa nel pubblico impiego: anche in questo caso emergono criteri di favoritismo e scarsa trasparenza. In diverse fattispecie sono gli stessi dipendenti, non beneficiati dagli amministratori e le rappresentanze sindacali a segnalare gli illeciti. Inoltre, a seguito delle ispezioni effettuate dell'Ispettorato generale di Finanza del ministero dell'economia, tali illeciti amministrativi assumono una veste di totale violazione delle regole imposte dal legislatore in materia di retribuzioni pubbliche.

GLI INSANI CONTI DELLA SANITA'

Numerose istruttorie sono svolte poi in materia di sanita' pubblica, dove sono emerse spese illegittime, consulenze non consentite, acquisti di materiale a condizioni superiori ai normali livelli di mercato, assenza di controllo nei confronti delle strutture private in regime di accreditamento e violazione delle regole poste dal legislatore in materia"

CONSULENZE FACILI E INCENTIVI A PIOGGIA

 Non mancano accenni anche alle consulenze. "Con 4 sentenze, 3 delle quali di condanna - ha detto il presidente - sono stati riaffermati nei confronti dei sindaci, assessori ed un segretario comunale i principi ormai consolidati in tema di accesso alla consulenza esterna, confermando l'assoluto divieto di affidamenti consulenziali generali consistenti in valutazioni amministrative, contabili, anche di ordine strategico o discrezionale, o giuridico. E' stata pronunciata condanna per erogazione di compensi incentivanti motivati con la cooperazione di dipendenti interni nei servizi esternalizzati, cosi' censurando dannose e pretestuose formule di amministrazione consulenziale mista tra pubblico e privato". Sugli incentivi al personale "e' stata pronunciata la condanna di un sindaco e di dirigenti per erogazione di incentivi 'a pioggia', e cioe' - ha spiegato Palumbi - senza progettazione ed effettiva verifica dell'efficienza amministrativa. Un'annosa controversia attinente all'affermata responsabilita' in materia di indebiti affidamenti di prestazioni sanitarie ad una casa di cura privata - ha aggiunto il presidente della Corte dei Conti - e' stata definita con l'assoluzione grazie al decorso del termine di prescrizione".

IMMOBILI E SWAP

Con cinque sentenze delle quali tre di condanna e due prescrizioni, sono stati affrontati, nei confronti di sindaci e assessori, casi di insufficiente utilizzazione di immobili e conseguente inutile esborso di canoni di locazione, ed anche vendita di immobili del demanio a prezzi non di mercato con grave danno per l'erario. Sono inoltre al vaglio della Corte dei conti numerosi bilanci per verificare che essi non siano inquinati da titoli derivati, che potrebbe indebitare fortemente gli enti.

 

DI FORTUNATO E LA BARCA DELLO STATO CHE RISCHIA DI AFFONDARE

Di Fortunato conclude citando le amare parole di Carlo Iemolo, lette nel suo libro "Questa Repubblica": "Potrei riempire molte con episodi sulla rettitudine, il senso di onestà della vecchia burocrazia, l'ossessione spinta fino al risibile delle mani pulite, l'accettazione della vita povera, l'attaccamento ai pochetti e sicuretti: un mondo che non può risuscitare. ed ancora la devozione allo Stato, l'orgoglio di essere buoni servitori".
E a questi valori morali, si scalda Di Fortunato,  bisogna rifarsi oggi più che mai. Al cittadino bisognerà offrire una maggiore fiducia nella giustizia e nella buona amministrazione della cosa pubblica. E' un suo diritto che va rispettato innanzitutto dando finalmente ordine ed efficienza all'Amministrazione pubblica, i cui dipendenti devono ritrovare tranquillità ed entusiasmo per il lavoro, attraverso il conseguimento di un definitivo assetto che accontenti tutti e premi i migliori".
"E' necessario, in definitiva, uno sforzo generoso e solidale da parte di ognuno di noi, nella consapevolezza che tutti senza eccezioni siamo legati allo stesso remo, e che tutti, senza distinzioni, siamo chiamati sommamente e personalmente interessati a trarre a riva la barca dello Stato, oggi pericolosamente sbattuta dai marosi che minacciano di travolgerla"



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