Inaugurato ieri l'anno giudiziario della sezione abruzzese Corte dei Conti.
Nello splendido complesso monumentale di San Domenico sono intervenuti il Presidente Martino Colella e il procuratore Bruno Di Fortunato.
"Ombre sembrano avvolgere la vita della società, l'esistenza dei singoli, la struttura delle istituzioni e la saldezza dei principi", queste le parole del Procuratore regionale Bruno Di Fortunato, nell'interpretare un anno di lavoro dei magistrati contabili.
In anno difficIle come quello del terremoto sono state 1062 istruttorie al 31 dicembre 2009, 29 atti di citazioni in giudizio e richieste di condanne per oltre 3 milioni di euro.
Di Fortunato ha dichiarato che la "corruzione dilaga a fronte di controlli inadeguati o inesistenti, sia negli enti locali che in quelli privatizzati a capitale pubblico".
Il Procuratore punta l'attenzione sulla nuova normativa, con l'entrata in vigore della quale "è stata operata una stretta sulle attività d'indagine della giustizia contabile, che potrebbe rallentare le istruttorie".
L'Attività dei giudizi contabili rigistra una diffusa pratica di illegalità "a soddisfazione di vantaggi personali e di gruppi politici, dalla quale sono derivati danni incalcolabili all'immagine della classe politica e del paese e all'economia"
Nella relazione Di Fortunato enumera le irregolarità riscontrate dai magistrati contabili : «inquadramenti irregolari di personale, corruzione, spese per acquisti di beni a costi eccessivi, spese inutili o non necessarie, conferimento illecito di incarichi, oneri aggiuntivi a ritardati pagamenti, ritardo nel compimento di procedure espropriative, illeciti nel campo dello stoccaggio, smaltimento e riciclaggio dei rifiuti solidi urbani, indebita acquisizione di contributi pubblici, illecito rinnovo dei permessi di soggiorno, aumento di indebidamento in seguito di ristrutturazione di debiti con strumenti finanziari derivati».
Nel dettaglio della relazione
La maglia nera della legalità in Abruzzo va certamente alla sanità pubblica e privata.
"Si segnalano istruttorie relative all'illegittima erogazione di indennità non dovute, spreco di risorse pubbliche e assenza di controlli sulle cliniche private in regime di accreditamento", ha specificato il procuratore generale Di Fortunato.
Istruttorie di rilievo riguardano la gestione delle S.p.A pubbliche in cui "gli amministratori hanno operato con criteri di gestione personalistici contrari al corretto uso di risorse pubbliche".
Citati i casi di alcuni amministratori e funzionari di un Comune della Provincia di Pescara chiamati in causa perché responsabili di gravissimi fatti di corruzione dai quali emerge un "rilevante pregiudizio dell' ente locale.
Altro caso quello di un sindaco "chiamato in causa per aver affidato in maniera illegittima attivitò di consuelnza."
In generale in molte vicende sono segnalati metodi di retribuzione con criteri di favoristismo e scarsa trasparenza.
Alcune delle attività svolte
Tra le attività istruttorie di maggior rilievo quelle relative al mancato svolgimento di gare pubbliche, con danni per la violazione delle regole della concorrenza, alla luce, anche, di una recente ed innovativa giurisprudenza della Corte dei conti (Sezione Lombardia - n. 447 del 14 luglio 2006), per la quale la mancata adozione di un modello contrattuale conforme alle normali regole di contabilità pubblica, con omissione di un minimo di confronto concorrenziale per qualsiasi procedura contrattuale ad oggetto pubblico, comporta il sorgere di pregiudizio finanziario.
Istruttorie in corso di svolgimento
Di Fortunato ha poi segnalato che "sono in corso accertamenti su appalti legati alle vicende del terremoto."
altri interventi:
Intervento chiaro e perentorio quello Presidente Martino Colella che sul terremoto ha detto "contrastare le manifestazioni dell'illegalità è l'unico modo per essere vicini a chi ne ha davvero bisogno."
Significative le parole di chiusura della relazione del Procuratore Bruno Di Federico "è sul fronte del rispetto delle leggi che la concezione democratica dello Stato va presidiata. Per la tutela dei cittadini, tutti gli organi amministrativi e giudiziari debbono essere garanti della legge".
(Barbara Bologna)